La morfologia dei dispositivi elettronici, negli ultimi anni, è cambiata radicalmente. Oggi la maggior parte di quest’ultimi è così avanzata da richiedere un sistema operativo complesso. Cellulari, lettori dvd, sistemi HD, televisori e tra un po’ di tempo anche il frigo della vostra cucina ne avrà bisogno. Si perché il futuro, o almeno così ce lo dipingono, è all’insegna della convergenza totale, della domotica. Vediamo Linux che ruolo gioca in questo campo.

Linux da parte sua ha il grandissimo pregio di essere da subito compatibile con molti dispositivi hardware (ARM) oltre al fatto che la sua natura stimola molti produttori a inserire o sviluppare patch per renderlo compatibile con nuove tecnologie. E’ questo il motivo fondamentale per cui l’utilizzo di Linux nei sistemi embedded crescerà sempre di più. Secondo un’indagine della Venture Development Corp, Linux godrà di una crescita del 278% nei sistemi embedded e realtime nel prossimo futuro.

Il mercato degli RTOSes (real-time operating systems) commerciali è in stallo. Molti clienti preferiscono sviluppare, oltre all’hardware, il sistema operativo in casa e quasi sempre utilizzando Linux come base di partenza.

Secondo le rilevazioni di VDC, sui progetti passati le quote dei sistemi RTOSes si assestano per il 73,6% su sistemi commerciali mentre il restante 26,4% era ripartito tra Linux commerciale(1,4%) e non (3,2%). Interessante l’11,4%, detto non formale, una sorta di sistema operativo basilare, diciamo quello che potete aspettarvi da un dispositivo semplice come un lettore dvd di sette anni fa.

Le proiezioni future vedono un assorbimento quasi completo di questo 11,4% a favore di Linux free e una crescita di Linux commerciale che si assesta sul 5%. Il motivo, sempre secondo VDC, è da ricercarsi nell’aumento della potenza di calcolo che risiede in questi futuri sistemi embedded e la volontà di offrire sempre nuove e più complete soluzioni al mercato.

di Domiziano Russo - TuxJournal.net