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26 novembre 2014 Visualizzazioni: 1828 Copertina, Mobile, Software

Ubuntu: quando lo smartphone diventa un PC

Ubuntu for Android è ancora nei piani di Canonical. In un futuro non poi così remoto, qualsiasi smartphone può trasformarsi all’occorrenza in un PC da taschino.


Come molti di noi sapranno già, in casa Canonical stanno ultimando Ubuntu Touch, il primo sistema operativo mobile sviluppato dall’azienda di Mark Shuttleworth. E mentre molti pensavano che Bq (uno dei due produttori che ben presto debutterà con il primo ubuntufonino) fosse in procinto di presentare alla stampa il suo device (leggi, Ubuntu Phone: domani sarà il gran giorno?), tanti altri, invece, immaginavano il contrario. Il corso degli eventi ha dato ragione ai secondi e il primo ubuntufonino verrà presentato agli sgoccioli di Dicembre se non all’inizio del 2015. Sta di fatto che non sarà di certo una settimana di anticipo o di ritardo a cambiare le cose: se Ubuntu Touch convincerà gli utenti lo scopriremo presto, con la speranza che questa volta in casa Canonical abbiano effettivamente lavorato bene (e dalle ultime RTM rilasciate pare proprio di sì).

Ma quello che ci chiediamo è: dopo che Canonical rilascerà la sua prima release stabile di Ubuntu Touch cosa accadrà? Il team di sviluppo del “nuovo” comparto mobile su cosa si concentrerà? Senza dubbio alcuno (o almeno questo è ciò che preferiamo pensare) lavoreranno costantemente al miglioramento dell’OS mobile, arricchendolo di funzionalità e cercando di mantenere il passo della concorrenza. Ma, al tempo stesso, gli sviluppatori si metteranno nuovamente a lavoro su un “vecchio” progetto che sembrava ormai accantonato.

Ricordate Ubuntu for Android? A chi suona come un qualcosa di nuovo è meglio schiarire le idee. Casa Canonical aveva (e a quanto pare, ha ancora) in mente di sviluppare una particolare versione di Ubuntu Touch capace di trasformare lo smartphone o il tablet in un mini PC da taschino. Collegato ad un monitor esterno, sprigionerebbe tutto il potenziale di Ubuntu Desktop. E, considerata la dotazione hardware degli smartphone di fascia alta, ciò non appare per nulla fantascienza (2 GB di memoria RAM e processori mobile quad core da oltre 2 GHz sono più che sufficienti per far girare una regolare release di Ubuntu Desktop).

Cionostante, l’obiettivo non è comunque semplice da raggiungere. Ma Michael Zanetti, ingegnere di casa Canonical, conferma che questo progetto è ancora presente nei piani dell’azienda di Mark Shuttleworth. Dunque, a convergenza ottenuta una nuova sfida attende gli sviluppatori di Canonical. Riusciranno ad uscirne vincenti? Per ora, meglio non correre troppo avanti nel tempo e vediamo cos’hanno ottenuto con Ubuntu Touch.

Immagine anteprima YouTube

Fonte: Softpedia

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