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Kerneler: ecco come ricompilare facilmente il kernel

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Desktop Environment Review: Xpde

4 dicembre 2007 Visualizzazioni: 436 Focus

Hacking del BIOS (Parte IV)

Così come avviene per i firmware dei moderni cellulari, palmari, console ecc., anche il BIOS può essere editato e configurato a proprio piacimento dall’utente. I moderni BIOS, infatti, vengono pensati e scritti in maniera modulare, questo significa che tutte le informazioni che questi contengono possono essere viste come un insieme di singoli moduli, ognuno attinente ad una particolare funzionalità.


Dal punto di vista prettamente funzionale, la differenza tra un BIOS di vecchio stampo ed uno modulare non è tanta, anzi nemmeno si nota. Se si va più nel dettaglio però, ci si accorge dell’enorme potenzialità che offre la seconda soluzione: ovvero il poter modificare, eliminare, aggiornare o, addirittura, creare un nuovo modulo da incollare al BIOS di partenza, per far eseguire le operazioni desiderate.

In Rete sono disponibili vari programmi, che si offrono di aiutare l’utente nell’intero lavoro di editing sul BIOS in maniera più o meno facile ed intuitiva. I più diffusi sono l’Award BIOS Editor — un progetto open source attualmente in stallo, che risale all’aprile del 2004 — che funziona con i BIOS appartenenti alla famiglia Award/Phoenix; il NiBiTor, ovvero NVIDIA BIOS Editor, utile per editare il BIOS presente sulle schede grafiche NVIDIA, principalmente per correggerne dei bug o per overclockarle, il CBRom, che funziona da riga di comando ed infine l’AwardMod, che offre una spartana interfaccia GUI per rendere le operazioni più user-friendly.

Tutti questi editor si basano su un concetto comune: scomporre il BIOS in singoli moduli per permettere all’utente di poterli editare uno ad uno. Alcune opzioni facili da modificare e che non comportano grossi rischi sono, ad esempio, quelle attinenti al logo che viene visualizzato nella schermata di POST, le scritte a video che riguardano la versione del BIOS e la data dell’aggiornamento, l’eventuale aggiunta di un file audio WAV, che viene riprodotto dalla scheda madre durante l’avvio, nel caso essa fosse provvista di questa particolare funzione. Gli altri moduli che si possono editare sono quelli più strettamente legati all’hardware installato nel sistema e conviene provare a modificarli, se e solo se si conoscono bene tutte le varie impostazioni necessarie a far funzionare senza problemi la macchina.

La procedura da adottare, qualsiasi programma voi stiate usando, è sempre la stessa: scaricare dal sito della propria scheda madre il file più aggiornato del BIOS, oppure effettuare un dumping di quello che è già installato nella EEPROM, aprirlo con l’editor scelto e modificarlo, infine salvarlo in un floppy insieme all’utility AWDflash.exe, che si può trovare in Rete oppure sempre sul sito di riferimento della scheda madre. Quindi avviare il computer direttamente da floppy e seguire la procedura che si occuperà di effettuare, quasi in automatico, tutte le operazioni necessarie all’aggiornamento del BIOS.

Qualora il floppy non facesse partire direttamente l’utility, si può avviare la procedura passando come parametro a AWDflash.exe il file creato in precedenza. E’ anche possibile avviare l’aggiornamento del BIOS usando parametri aggiunti, visualizzabili attraverso l’help dell’utility, e che sono utili quando si hanno dei problemi con la scrittura nella EEPROM e la si vuole sovrascrivere con la forza. Di seguito, una lista dei comandi possibili:

AWDFLASH [(write)[path] [biosfilename][/Py.,Pn]
[(save)[path][savefilename][/Sy,Sn]
[(clear CMOS)[/CC]]
[(clear PnP)[/CP]]
[(clear DMI)[/CD]]
[(help)[/?]]

dove:

  • Py, Pn inseriscono una risposta automatica, positiva (Py) o negativa (Pn), alla domanda se sovrascrivere o meno la memoria FLASH;
  • Sy,Sn inseriscono una risposta automatica, positiva (Sy) o negativa (Sn), alla domanda se si vuole o meno salvare il contenuto corrente;
  • CC cancella il contenuto della memoria CMOS;
  • CP cancella il contenuto della lista dei dispositivi hardware Plug’n’Play (PNP);
  • CD cancella il contenuto della lista dei dispositivi DMI (Desktop Management System)

PUNTATE PRECEDENTI:
27 Novembre: Hacking del BIOS (Parte I)
30 Novembre: Hacking del BIOS (Parte II)
3 Dicembre: Hacking del BIOS (Parte III)

di Rocco Galati - Programmazione.it

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