>
MENU
redhat_c.jpg

Red Hat pronta con una distro per le imprese

Il 2008 sarà l’anno di Moonlight, parola di Novell

10 dicembre 2007 Visualizzazioni: 482 Business

Pronti a regalare soldi alle case discografiche?

Un nome su tutti. Gabriella Carlucci. Ma chi la showgirl di Mediaset? Beh sì, ma in qualità di deputato di Forza Italia (Partito del Popolo Italiano). Ecco, la signora Carlucci, forse un giorno, dovrà spiegare al “popolo italiano” per quale motivo ha presentato un decreto Legge che prevede un sistema di incentivi e defiscalizzazione per tutte le case discografiche.

nota_musicale.JPG

Sarà forse perché nella Finanziaria precedente (2007) il Governo aveva fatto lo stesso per le piccole/medie etichette e gli artisti emergenti? “Possono accedere al credito d’imposta (…) solo le imprese che abbiano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 15 milioni di euro e che non siano possedute, direttamente o indirettamente, da un editore di servizi radiotelevisivi“, si leggeva sul documento.

carlucci_c.jpg

Ecco, che ingiustizia!

“�? utile ricordare che con la finanziaria (…) sono state introdotte per la prima volta alcune misure specifiche di defiscalizzazione (…). Vi sono state però notevoli limitazioni: il credito d’imposta concesso era confinato alle piccole e medie imprese, mentre invece l’effetto virtuoso di un’agevolazione fiscale è più efficace in termini di ritorno economico e di volano per la filiera, qualora attribuito a favore dell’intero apparato produttivo. Inoltre, l’incentivo era attribuito solo alle imprese che non superavano un budget annuo di 15 milioni di euro, con la ovvia esclusione delle principali imprese discografiche italiane ed internazionali (…)”, si legge invece sul Decreto di Legge firmato dalla Carlucci e Garagnani. “Al fine di promuovere lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2008 per l’erogazione di contributi alle imprese fonografiche“.

A questo punto la Camera deciderĂ  sul da farsi. Per ristabilire, ovviamente, totale equitĂ  nel panorama discografico italiano.

di Dario D’Elia - Tom’s Hardware

twittergoogle_pluslinkedinmail
  • rico

    ciao, interessante segnalazione.
    Però (per correttezza nell’informazione) si tratta di una proposta di legge (quindi di iniziativa parlamentare) e non di un decreto-legge (di iniziativa del Governo, in casi di particolare necessità e urgenza). buona giornata e complimenti per il blog

  • /V

    Vabbeh ma quindi? Io sono ignorante, le cose me le dovete spiegare bene, altrimenti mica capisco quello che mi volete dire:
    - 20 milioni di euro sono effettivamente tanti? Cioe’ si lo so che, signora mia che tempi, sono tanti, ma in un contesto di finanziaria del governo?
    - Perche’ come manovra dovrebbe essere inutile? Perche’ la promozione dei contenuti digitali non funziona secondo te cosi’?
    - “Al fine di promuovere….” non e’ una frase, e’ un pezzo di frase. Cosa recita tutto il periodo?
    - Il fatto che Gabriella Carlucci sia una showgirl e’ influente ai fini della notizia?
    - Si ma alla fine qual’e’ la tua opinione a proposito? Perche’ tutto cio’ e’ una follia?

    Scusate eh, io chiedo ste cose perche’ questa testata mi piace e ci leggo sempre ottime notizie, per le chiacchiere da bar vado al bar…

  • andrea

    Visto che hai messo il link avresti anche potuto leggerla la proposta di legge, avresti scoperto che si propone un CREDITO DI IMPOSTA NON RIMBORSABILE(che è cosa parecchio diversa dal “regalare soldi”) pari al 10% dei costi sostenuti “relativi a strutture situate nel territorio italiano……a condizione di non essere possedute,direttamente o indirettamente, da un editore di servizi radiotelevisi”. Vale a dire che se un’azienda decide di investire in Italia gli si fa uno sconticino sulle tasse,paurosamente più alte rispetto a tanti altri paesi concorrenti.Rimane inoltre il vincolo che esclude gli editori di servizi radiotelevisivi (dal tuo articolo sembrerebbe il contrario).
    Non mi pare una proposta così scandalosa! Oltretutto,come giustamente osserva Rico,si tratta di un disegno di legge che per diventare tale deve essere approvato dopo un lunghissimo iter prima dalla Camera dei Deputati e poi dal Senato con le modifiche che si riterranno opportune. Il Decreto Legge è cosa ben diversa!

  • /V

    :-D ragazzi che bello il web 2.0, potessimo incarognirci cosi’ con i giornalisti di repubblica.it …
    (credo sia una delle ragioni per cui non hanno i commenti).

    Dario, senza rancore comunque…

  • http://www.free-box.org monossido

    da quello che ho capito io leggendo anche da altre fonti 1)si allarga la defiscalizzazione già prevista per le piccole/media case discografiche a tutte le case. 2) si stanziano 20milioni di € per un ulteriore contributo attivo verso tutte le case discografiche!

    il disegno di legge è già in VII Commissione Cultura…non me ne intendo ma ha iniziato il suo iter il 6 novembre dubito manchi molto per essere approvato.

  • andrea

    E’ GIA’ in Commissione Cultura? Vorrai dire è ANCORA in Commissione Cultura! Siamo appena all’inizio di un iter lunghissimo (può durare tranquillamente anni),se interessa è spiegato sul sito della Camera:

    http://www.camera.it/cost_reg_funz/671/672/documentotesto.asp

    P.S. Mi era sfuggito l’art. 7 che prevede vengano stanziati 20 milioni di incentivi (oltre al credito d’imposta).Poca roba in una manovra finanziaria ma io li spenderei per qualcosa di meglio:visto che le aziende in Italia pagano uno sproposito di tasse non vedo il motivo per cui si debba dare loro degli incentivi, se le si vuole aiutare si abbassino le tasse!
    Il grosso vantaggio è che le tasse si possono abbassare solo a chi le paga, con gli incentivi invece succedono spesso cose poco piacevoli….