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Anche Ubuntu passa a Systemd

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Rilasciato Darktable 1.4.1: novità e setup

17 febbraio 2014 Visualizzazioni: 755 Al Bar, Copertina

Linux e Open Source: roba (anche) da donne

Chi l’ha detto che i professionisti del sistema operativo del Pinguino siano solo uomini? La storia di Linux e dell’Open Source ha visto donne capaci di fare grandi cose. Eccone alcune.


Il numero delle donne impegnate attivamente nel mondo della tecnologia è in costante crescita anche se comunque si tratta di cifre ancora relativamente basse. Stesso discorso nel caso in cui si analizza l’occupazione femminile nel campo Linux e Open Source, dove solo 1 unità lavorativa su 10 è di color rosa. Tuttavia, non è la quantità a far la differenza, bensì la qualità. Già, perché nel corso degli anni, numerosi volti femminili hanno fatto il loro capolino nel mondo del sistema operativo del Pinguino e, più in generale, nella filosofia Open.

Esempio lampante è Robyn Bergeron, project leader del team Fedora che, con estrema serietà e professionalità opera ormai da anni per la distro supportata da Red Hat. Come il suo profilo Twitter recita, Robyn è:

Lover of freedom, strategy, transparency, and all things cloudy; also, beefy miracles.

Ma non si tratta di certo dell’unico caso in cui una donna sia riuscita a distinguersi dalla massa di uomini che operano nel mondo Open Source. Altro esempio è Elena Zannoni che, allo stato attuale ha una carica di un certo rilievo per una certa azienda dal nome di Oracle. Elena Zannoni inizia a conoscere Linux quando entra a far parte di Cygnus Solution: parliamo di diversi anni fa.

E poi ancora Lisa Nguyen, sviluppatrice presso Linaro che, dedicatasi agli studi di digital forensics, scopre Linux fin dai tempi del college: da allora è stato amore a prima vista. Rimanendo in tema di sviluppo, come non citare Sarah Sharp che gli amanti del “gossip linuxiano” avranno sicuramente già sentito nominare. �? proprio lei ad aver avuto dei battibecchi anche abbastanza accesi con Linus Torvalds, accusandolo di aver avuto comportamenti sessisti e poco consoni con tutti gli sviluppatori del kernel Linux (leggi, Sarah Sharp contro Linus Torvalds: la battaglia continua). Ma Sarah non è divenuta certo famosa grazie a questo suo intervento: si tratta di uno di quei nomi senza il quale non avremmo avuto il supporto dell’USB 3.0 sul sistema operativo del Pinguino. Sarah Sharp lavora presso Intel, come Beth Flanagan, sviluppatrice senior coinvolta con l’Open Source da oltre 20 anni, nonché simbolo del “femminismo geek”.

Continuiamo questa breve rassegna con Angie Byron, attualmente direttore dello sviluppo ad Acquia che è stato il primo volto femminile a finire dritto sulla copertina di Linux Journal. E ce ne sarebbero ancora a migliaia, ognuna con i loro cavalli di battaglia. Dunque, a chi ancora pensa che l’Open Source sia un qualcosa di ostico per il mondo femminile, consigliamo di uscire da quella visione maschilista della tecnologia, e di ringraziare tutto il rosa di Linux, senza il quale, magari, oggi numerose innovazioni non sarebbero neppure esistite.

linux-girl

Fonte: EFYTimes

Fonte immagine: FunPic

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  • Paul

    Se ci fossero ancora più donne avremmo avuto più contenuti e meno litigi. Meno fork, divisioni, distribuzioni inutili, ecc.. ecc… insomma meno caos e forse quote di mercato più importanti.
    Si sa, gli uomini sono nati per competere, le donne per organizzare. Meditate gente. Saluti

    • Sabnock

      Non ne sarei poi così convinto.