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6 settembre 2007 Visualizzazioni: 392 Software

Torvalds: per il momento nessun kernel 3.0

Normalmente per conoscere dove porterà una nuova strada, in che direzione e con quale tragitto, si va a cercare chi l’ha ideata o chi continua a seguirne l’evoluzione. Deve essere stato questo il pensiero di James Buchanan, di APC.com, quando, per capire meglio quanto di vero ci fosse nelle voci circolanti riguardo il possibile rilascio di una nuova versione del kernel Linux, si è rivolto direttamente al suo realizzatore ed attuale coordinatore dello sviluppo. Chi meglio di Linus Torvalds poteva fugare dubbi sull’andamento dei lavori al cuore delle distribuzioni GNU/Linux?


Il tutto si è svolto tramite uno scambio di e-mail chiarendo diversi punti oscuri, nati soprattutto da voci di corridoio, per quanto riguarda l’uscita del kernel 3.0. Riassumendo la fitta conversazione tra i due si possono estrarre due argomenti principali, quelli di maggiore interesse.

Principalmente si parla del rilascio della versione 3.0 del kernel Linux, che Torvalds esclude, premettendo che al momento non vede l’utilità di un cambio di numerazione, visto che di norma questo avviene solo quando sono presenti cambi sostanziali nella struttura o grosse novità implementate in essa. Per il momento, viene spiegato, si continuerà con l’attuale numerazione 2.6.x. Il perché è molto semplice.

Visto il numero di progetti che lavorano utilizzando come base Linux, inteso come kernel, è preferibile dare una base solida che, anche se leggermente più lenta, sia in continua evoluzione. Interrogato circa il suo coinvolgimento nel progetto, Linus rivela che negli ultimi due anni non ha curato in prevalenza il kernel nella sua centralità ma si è dedicato principalmente all’interazione che quest’ultimo ha con i vari sottosistemi del sistema, sia a livello hardware che software. Viene confermata invece la ferma convinzione di non aderire alla Gpl3, pertanto il kernel rimarrà ancora sotto l’ala protettrice della Gpl2.

Un kernel 3.0 ci sarà solo se avverrà qualche cambio sostanziale al progetto o alla sua struttura altrimenti si proseguirà con il lavoro di affinamento dell’attuale, per aver comunque un nucleo in continua evoluzione da poter portare avanti anche in direzioni più diversificate di sviluppo. Il lavoro comunque procede incontrando, come tutto il movimento Open Source, sempre più consensi sia dal pubblico che da parte dei produttori. Unico inconveniente è quello che riguarda il supporto delle società produttrici. Il loro costante, e sempre maggiore, supporto diventa un nuovo punto di partenza per lavorare in maniera di gran lunga migliore. A tal proposito, fa notare Torvalds, la Intel, nell’ultimo periodo, si è attivata molto per ciò che concerne l’aiuto allo sviluppo.

La speranze è che dopo l’azienda di Santa Clara anche altre realtà dell’industria tecnologica appoggino la linea del software aperto, permettendo una svolta nello sviluppo di nuove soluzioni.

di Mario Perri - TuxJournal.net

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