Il file system live è al centro dell’attenzione grazie ad alcune nuove patch che ne migliorano (e di tanto!) le performance. Scopriamone di più.
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Molte distribuzioni live utilizzano il file system compresso SquashFS. Fra queste segnaliamo Ubuntu, Fedora, Arch Linux, Debian e tante altre. E poi ci sono altri sistemi che lo utilizzano quotidianamente proprio per garantire leggerezza e reattività. Un esempio è OpenWRT utilizzata all’interno di router e altri apparati di rete.
In definitiva, SquashFS è diventato pane per i denti di molti sviluppatori che si fanno in quattro per migliorarne ancor di le performance. Ed è così che c’è chi è a lavoro su nuove patch che, stando a quanto riportato sulla mailing list del kernel Linux, promettono risultati da capogiro. Un esempio? Prima dello sviluppo di queste patch, per decomprimere 4 file system SquashFS erano necessari 99 secondi (su un sistema di test equipaggiato con 2 CPU dalle caratteristiche non note e 4 GB di memoria RAM). Ora ne bastano appena 9. Un’altra patch si occupa della decompressione nella cache: si passa da 13 MB/s a ben 67 MB/s.
Molto interessante, vero? Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi e la fusione di queste patch all’interno del kernel Linux.

Fonte: Phoronix

