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Mercato: Mac OS X, Linux e Vista

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Francia: interessante iniziativa open-source

10 ottobre 2007 Visualizzazioni: 482 Business

Un mercato libero per il software libero

Una cosa è riconoscere un problema, cosa ben diversa è risolverlo. Anche se l’Istituto per la Globalizzazione ha riconosciuto che il monopolio Microsoft è ingiusto nei confronti dei concorrenti e non consente un mercato libero, come auspicato da legge, non è stata ancora proposta alcuna soluzione.

 

Vietare la vendita di PC con sistemi operativi già installati non significherebbe nulla e non sarebbe gradito ai clienti, così come l’inutile e simbolico gesto di costringere il sistema operativo Microsoft ad essere venduto senza il proprio media player.

Ci sono altre strade che potrebbero essere seguite per il raggiungimento di un mercato libero per il software libero. L’istituto ha proposto di costringere i rivenditori ad offrire accanto a PC senza Windows anche quelli con Windows, per offrire al cliente un maggior numero di alternative. Il cliente quindi sarebbe il vero destinatario di questa proposta: in tal modo il cliente potrebbe scegliere il sistema operativo che desidera e comprare il PC con tale sistema operativo già preinstallato e funzionante. Il costo del sistema sarebbe poi riflesso sul prezzo pagato.

Inoltre a causa dei pacchetti software inclusi all’acquisto di un PC, il costo del sistema operativo WIndows di un PC è nascosto. Effettivamente è molto difficile per gli esperti capire quanto gli OEM pagano per le licenze. I clienti d’altronde non hanno scelta in quanto molto spesso i PC vengono venduti in bundle con il sistema operativo di Microsoft già installato. Per questa ragione la spesa aggiuntiva è spesso chiamata “Windows tax“. Questa “Windows tax” dovrebbe essere resa pubblica in maniera tale che sia possibile capire a quanto ammonti con precisione.

I rivenditori allora dovrebbero avere l’opzione di vendere un PC “nudo”, cioè senza alcun sistema operativo o con un sistema operativo libero ad un prezzo scontato. Un rivenditore sensibile porterebbe su la domanda per i PC mantenendo un piccolo stock di PC pronti per essere venduti con il sistema operativo del momento.

Ci sono molti benefici a questo approccio. Sia gli OEM che coloro che scrivono sistemi operativi sarebbero motivati a tenere i loro prodotti aggiornati con patch di sicurezza e caratteristiche aggiuntive, minimizzando le spese per la loro infrastruttura. E questo sarebbe quindi un altro interessante beneficio per i clienti.

In questo modo si potrebbe ottenere un vero mercato libero. Cosa ne pensate?

di Francesco Argese - TuxJournal.net

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  • http://www.formulaonline.it/blog Enrico

    La preinstallazione del software è, oggettivamente, un servizio.
    Non andrebbe vietata, ma dovrebbe essere possibile farne a meno, volendo.
    A mio modo di vedere aziende che impediscono la rimozione del s/o pena la perdita della garanzia (leggi HP) sbagliano.
    Ma certo non lo fanno in ossequio ad una presunta subordinazione a Microsoft, ma lo fanno solo perchè non ritengono conveniente lo sviluppo dei drivers e del software di supporto per diverse versioni di s/o.
    La stragrande maggioranza degli utenti ritiene la preinstallazione del software una cosa comoda.
    L'ideale sarebbe avere la possibilità di acquistare un PC senza sistema operativo (naked), o con un sistema operativo a scelta, possibilmente preinstallato.
    Grazie al Cielo, visto che siamo in un paese libero, non si può costringere nessuno a vendere PC con Windows, o senza Windows o con Linux.
    Per cui ciò che si vede in giro è il semplice, banale risultato della notissima regola di mercato che scaturisce dall'incontro della domanda e dell'offerta.
    E' evidente che se convenisse fornire Linux preinstallato nei PC, lo si sarebbe fatto. Microsoft non vende PC. Per cui la preinstallazione è frutto di una scelta dei produttori di PC, che guardano ai propri interessi e non certo a quelli di Microsoft!
    Si può obbiettare che "la gente", quella che va ad acquistare a Media World (esempio) "un computer" con il medesimo atteggiamento con cui acquista un tostapane, non conosce Linux.
    Vero.
    Ci sarebbe poi da dimostrare che, conoscendo Linux come si conosce Windows, la maggioranza sceglierebbe Linux.
    Opinabile.
    Sarebbe necessario far conoscere Linux. Sarebbe neccessaria pubblicità.
    Prima però Linux dovrebbe essere almeno equivalente a Windows, dal punto di vista dell'utonto -si utOntO-, e non dello "smanettone".
    Ora Linux non è, oggettivamente, ancora pronto per la massa degli utenti desktop.
    E temo sarà difficile conciliare la gratuità di Linux con la necessità di fare pubblicità (costosissima) nei canali adatti a colpire la grande massa degli utenti desktop.
    Chi già capisce qualcosa di PC è in grado di fare le proprie scelte in autonomia, senza farsi influenzare troppo dalla pubblicità. Credo siamo in molti a riconoscerci in questo profilo.

  • riva.dani

    Ma infatti la via per la libertà passa inevitabilmente per la conoscenza. Finchè la gente rimarrà ignorante (nel vero senso del termine) non si potrà fare nulla. Anche mettendo in pratica le idee esposte più su immagino che nessun utonto sceglierebbe “Linucs”. Invece se lo conoscessero, forse non tutti, ma molti lo sceglierebbero. Ci sono un mucchio di ragioni per le quali preferire GNU/Linux a Windows: basta avere il coraggio e la voglia di scoprirle.

  • Fabio

    Il problema e' grande purtroppo.
    Parliamo dell'utente medio. Ne ho visti moltissimi, molti ne ho aiutati a scegliere un pc portatile, o gli ho assemblato un pc fisso, o gli ho "sistemato" quello che avevano gia' comprato (a volte da anni, a volte da pochi giorni).

    Ora, per l'utente medio e' certamente comodo spendere un prezzo che considera "normale", in linea con le offerte pubblicitarie che ha trovato nella cassetta della posta, magari persino scontato rispetto al nuovissimo pc del cugino/fratello/amico ma di pari prestazioni, per un computer nuovo.

    Considera OVVIO, non opinabile, il premere il pulsante di accensione
     e trovarsi di fronte un sistema FUNZIONANTE. Se ha gia' avuto un computer, possibilmente con almeno Windows 2000, piano piano si abituera' ad usare XP, o persino Vista (anche se ho visto, almeno nella madre della mia ragazza, una certa lentezza di "adattamento" verso quest'ultimo).

    Ora, noi vogliamo, o personalmente IO vorrei poter comprare un notebook senza sistema operativo preinstallato, senza nessun'altra amenita' installata. Per i driver, me lo scelgo compatibile, grazie, ma se vi sono driver per GNU/Linux saro' felice di scaricarmeli.

    Quanto potremmo risparmiare? facciamo 100 euro? comprendiamo tutto, un notebook da 1000 euro che pero' scala a 900 togliendo il Vista Home Premium OEM, il norton internet security etc etc qualsiasi cosa, ovviamente (mancando il sistema operativo :P ).

    IO sarei felicissimo!! e cosi' tantissimi altri….e anche moltissimi che utilizzando Windows, sarebbero felicissimi di potersi sentire forti dall'aver fregato "Zio Bill" e installarsi una copia pirata….eh gia'.
     Con quei 100 euro, posso farci qualcosa di utile, almeno.

    Ma un utente medio, che farebbe? Il commesso gli dice, puo' comprarlo con o senza sistema operativo, signore. Nel primo caso puo' utilizzarlo da subito, appena a casa, nel secondo caso no, a meno che non compra una copia di Windows Vista Ultimate scontata a solo 500 euro, e aggiungendone solo 30 in piu', gliela installiamo in 10 minuti noi.
    Sia nel caso del normale che del pollo, il mondo avrebbe un nuovo notebook con Windows Vista installato.

    Cosa potrebbe portare l'utente MEDIO, che e' la percentuale maggiore  tra i clienti "Mediaworld-like", a scegliere un notebook senza sistema operativo preinstallato? E forse non solo notebook, ma anche pc come Packard Bell, Acer, etc, che vendono pc preassemblati e pieni di (IMHO) robaccia (odio gli OS brandizzati)…

    Certo, sarebbe secondo me un bel traguardo lo stesso, con le rispettive limitazioni….ma senza un adeguato "lavoro nelle retrovie", senza un continuo lavoro nel software libero, lotte legali, ISTRUZIONE vera e propria delle persone in cosa MORALMENTE preferiscono e non solo in cio' che puo' essere loro nell'immediato piu' utile, sarebbe tutto inutile….
    le vendite di Windows diminuirebbero, un pochino (per gli utenti linux che come me stanno aspettando buoni notebook senza OS da comprare, e non siamo pochissimi, e per i "windowsari smanettoni" che credono di essere furbi e potenti, "crackando" il loro uindows), ma non cambierebbe nulla.

    Lo dico a chi sostiene software libero: lo apprezzate? fatelo conoscere. Se avete qualche euro che "vi avanza", di tanto in tanto, donatelo alle vostre applicazione favorite.
    Non buttatevi in inutili flame su cosa e' meglio e cosa e peggio…..io studio Informatica, e vedo Professori, con ottimi curriculum, che tengono corsi di Sistemi Operativi, che pero' hanno idee diverse (e queste idee, le propinano agli studenti direttamente o indirettamente) su quale sia il "migliore" sistema operativo…………………

    prima di dirlo, dovreste sudare sangue su codici e libri immensi, e anche in quel momento vi guardereste intorno e direste "ma e' proprio….."

    lasciate perdere!

    Vi piace linux, vi trovate bene? Fatelo provare ai vostri amici. Metteteglielo in dual boot, senza toccargli il loro Windows, curateli per qualche tempo installandogli programmi, modificandogli la grafica a seconda dei loro gusti, facendoli provare e ogni tanto spiegando loro PERCHE' per voi e' tanto bello, usare questo linux.

    chiudo, scusatemi l'eccessiva divagazione….buona notte

  • Francesco

    Sono d'accordo con voi ragazzi. Comunque ultimamente qualche compagnia, ad esempio essedi in Italia si sta muovendo per rendere disponibili insieme a PC con Windows preinstalato anche PC con linux preinstallato(e ad un prezzo minore naturalmente). In futuro anche altre società potrebbero seguire questa strada e il discorso potrebbe cambiare. Io lo spero …
    Ciao

  • Max

    Sinceramente comunque credo che il consumatore medio non conosce nemmeno cosa è un sistema operativo e crede che windows sia parte integrante di un pc…in sincerità non credo proprio che trovare in giro pc con windows preinstallato sia frutto di domanda..credo sia solo frutto di offerta…sarebbe bello provare a vedere che succederebbe se in un ipermercato ci fossero pc con win e pc con linux..credo che con o senza differenza di prezzo tra pc uguali l'utente sceglierebbe anche linux…certo forse il primo mese pc con linux nn venderebbero…ma alla fine il consumatore si kiederebbe: "perchè no i pc sono uguali se funge uno funge l'altro"…e qst proprio per la teoria dell'acquisto del pc come fosse un tostapane…poi pensateci bene: siamo davvero sicuri che le aziende specie nella vendita di pc guardino molto all'utente??? leggetevi i nuovi eula di hp e vedrete che hp nn sta manco a guardare le leggi che vigono in europa (e quindi in italia) figuriamoci se fanno ricerche di mercato…
    il fatto che si trovino in commercio determinati prodotti nn significa che siano per forza richiesti…molte volte sono semplicemente imposti…leggasi abuso di posizione dominante..