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22 gennaio 2014 Visualizzazioni: 1411 HowTo

Ubuntu: quant’è lo spazio disponibile su disco?

Si chiama Analizzatore di utilizzo del disco, ed è l’utility integrata nella distro di Canonical che permette di avere una chiara visione dello stato dell’hard disk.


Lanciamo un piccolo sondaggio: quanto spazio disponibile c’è nel vostro disco rigido? Sarebbe interessante scoprire quanto siano affamati di dati i lettori di TuxJournal e non ci sbalordiremmo più di tanto nello scoprire che riusciamo a conservare a malapena qualche GB di spazio libero. Film, musica, programmi, ebook e tanto altro ancora pullulano nelle partizioni di tutti gli utenti e, spesso, rendersi conto di quali siano i dati ad occupare la maggior parte dello spazio è un’impresa abbastanza ardua.

Forse non tutti lo sanno, ma Ubuntu include un ottimo tool che ci permette di avere una chiara visione dello spazio disponibile sul proprio hard disk. Lo strumento in questione si chiama Analizzatore di utilizzo del disco ed è avviabile direttamente dalla Dash della distro firmata Canonical.

Dopo averlo avviato e aver selezionato la partizione da analizzare, ci toccherà attendere una manciata di secondi necessari per l’analisi dello spazio su disco. Fatto ciò, apparirà un grafico abbastanza esplicativo: passandoci su il puntatore del mouse viene mostrata la directory alla quale si fa riferimento con il rispettivo spazio occupato. Così facendo, avremo una chiara visione dello spazio utilizzato e potremo facilmente correre ai ripari. Come? Magari spostando film e musica su una periferica di massa esterna.

Disk-Usage-Analyzer-Ubuntu

Fonte: I love Ubuntu

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  • Damiano Guerrini

    Scusate, siamo onesti fino in fondo …… il programma Analizzatore disco non è una funzione di Ubuntu ma un software chiamato Baobab ( sviluppato anche da parecchi italiani) che è possibile trovare/installare sulla tutte le maggiori distribuzioni linux .

    • hawake

      Non capisco come mai tutta questa attrazione tecnica verso una distribuzione che ha basato la sua diffusione negli ultimi anni puntando sempre più sul marketing e sempre meno sulla qualità del software. Perché nessuno parla del fatto che ancora su molti notebook non recenti dopo l’installazione non viene configurato correttamente GRUB impedendo di fare il dual boot? Oppure dell’assoluta instabilità del software center e di alcune componenti di Unity? E potrei continuare per ore… in giro ci sono distribuzioni che davvero hanno puntato sulla qualità che vengono troppo spesso ignorate… è un peccato…