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Ubuntu 15.10: nome in codice Wily Werewolf

21 maggio 2015 Visualizzazioni: 538 Mobile, Software

Ubuntu Touch: una soluzione alla mancanza di app

Perché non emulare le app Android sulla nuova piattaforma mobile di casa Canonical? Potrebbe essere una valida soluzione per sopperire alla scarsità di applicazioni native.


Vogliamo mettere le mani su Ubuntu Touch? Ora le alternative di certo non mancano. Possiamo installarlo su un dispositivo Nexus compatibile, scaricare uno dei numerosi porting disponibili per gran parte degli smartphone o acquistare un Bq Aquaris E4.5 Ubuntu Edition o attendere qualche settimana per accaparrarci un Meizu MX4 (leggi, Meizu MX4 Ubuntu Edition: finalmente ci siamo). E noi che abbiamo avuto modo di testare a fondo le funzionalità offerte da Ubuntu Touch, quantomeno sullo smartphone Bq (leggi, Aquaris E4.5 Ubuntu Edition: la nostra review completa) ci siamo subito resi conto della vera problematica che affligge la nuova piattaforma: tutto funziona bene (o quasi), ma la mancanza di applicazioni potrebbe spegnere in breve tempo i sogni di gloria di Canonical. Le applicazioni presenti nello store ufficiale si contano infatti sulle dita di una mano: c’è poca roba, davvero poca.

Per sopperire a questa problematica (annunciata, considerato che ogni nuova piattaforma mobile deve fare i conti proprio con questo ostacolo), l’azienda di Mark Shuttleworth ha messo nelle mani degli sviluppatori indipendenti strumenti che consentono loro di realizzare app con la massima semplicità. Ma, evidentemente, questo non basta. Una soluzione da testare ci sarebbe, ed è la stessa di quella applicata da Blackberry: implementare un runtime di Android per consentire agli utenti di eseguire praticamente qualsiasi app nativa per Android.

Sì, un po’ quello che è già stato fatto con Sailfish OS. Non che quest’ultimo sia riuscito a conquistare una bella fetta di mercato ma per lo meno chi ha deciso di acquistarne uno non si ritrova con in mano uno smartphone super performante ma privo di applicazioni! E voi, cosa ne pensate? Credete che questa possa essere una giusta soluzione o bisogna solo attendere?

Ubuntu-Touch-Android

Fonte: Softpedia

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  • Aury88

    Voi contate in binario? al momento ci sono 441 applicazioni, 861 webapp e 162 scopes nello store ufficiale ed è addirittura presente uno store non ufficiale per l’installazione di applicativi “particolari”…quindi o contate in binario (e vi servirebbero comunque due mani) o avete delle mani ben strane.
    il problema non è il numero di app, ma quelle che mancano veramente necessarie.Al momento l’unica app che manca per me veramente necessaria è whatsapp (c’è già telegram ma i miei contatti ancora in minima parte lo usano). tutto il resto praticamente c’è e se non fosse per quello non avrei assolutamente problemi a buttare il mio vecchio smartphone android per un nuovo UT
    non è certo una situazione rosea, ma nessuno sano di mente si poteva aspettare diversamente con praticamente ubuntu appena uscito in versione per sviluppatori e con ancora api/librerie/documentazione incomplete e la convergenza ancora non raggiunta….ma da qui a definire la presenza di 441 applicazioni 861 webapp e 162 scopes (e potenzialmente la possibilità di installare altre app del mondo linux) come una situazione “priva di applicazioni” ce ne passa. lo smarthphone sembrerebbe essere funzionante e sempre più performante, le operazioni di base sono tutte supportate (sms, chiamate, contatti, calendario, connettività wifi, browser, riproduzione multimediale, fotocamera…) e molti applicativi importanti già integrati …chi ha un ubuntu touch si trova in mano quindi uno smartphone performante con una buona base di applicazioni essenziali ed un esperienza d’uso e caratteristiche che Android iOS o W8 non danno…
    emulare android ed installare le sue applicazioni renderebbe inutile sviluppare per ubuntu touch e quindi a lungo andare ci si ritroverebbe in mano un os che fa girare un “emulatore” Android che a sua volta fa funzionare applicativi con un interfaccia non integrata con UT (quando molto è stato fatto proprio per rendere l’ambiente omogeneo anche all’interno delle app) distruggendo in una mossa sola performance ed esperienza d’uso….a quel punto perchè non comprare direttamente android?
    proprio voi parlate della non brillante partenza di Sailfish OS nonostante avesse tutte le app android e secondo voi non è proprio perchè non offriva nulla di diverso da android?

    per me meglio così…la community linux è sempre stata abituata a partire da situazioni di svantaggio e a crearsi il proprio ecosistema pezzo per pezzo…con gli smartphone, non c’è differenza e visto che non è importante per il momento entrare nel mercato di massa (appunto vendite fatte praticamente solo per gli sviluppatori, non per i clienti “normali”) non è neanche importante entrare nella stupida competizione sul numero di app (cosa che tra l’altro dice poco nulla visto che la maggior parte delle app sono di fatto inutili e appunto non vengono usate da quasi nessuno…).
    perchè farci tanti problemi e compromettere lo sviluppo dell’ecosistema per 500000 app se tanto di queste si e no saranno un migliaio quelle veramente importanti per il mercato di massa (che ripeto comunque al momento non è l’obiettivo immediato)?

    • Marco Moraschi

      Pienamente concorde!
      1.000 tipi di sveglia, 1.000 tipi di app per suonerie, 10.000 tipi di app per gli sfondi, 100.000 app per leggere il filesystem …. non sono nemmeno inutili … sono banalmente doppioni.

      • Fabio

        Si ma finché rimane uno smartphone di nicchia non faranno mai il porting di Whatsapp & C…. è un cane che si morde la coda…