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Microsoft risponde al dominio Open Source

16 ottobre 2007 Visualizzazioni: 447 Business

Shuttleworth: Ballmer, non dire sciocchezze!

Steve Ballmer, CEO di Microsoft, negli ultimi giorni, è tornato a fare la sua consueta campagna diffamatoria su GNU/Linux e l’Open source in generale. Stavolta è toccato a Red hat. Le motivazioni ormai sono un classico: violazione della proprietà intellettuale e dei brevetti di Microsoft, corredati dalla totale assenza di prove concrete ed i soliti luoghi comuni.

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Mark Shuttleworth - CEO di Canonical -, intervistato da Linux-Watch, risponde alle provocazioni di Ballmer, spiegando perché, secondo lui, le affermazioni del CEO di casa Microsoft, sono tutte sciocchezze.

La prima obiezione che il papà di Ubuntu muove contro Ballmer, riguarda la proprietà intellettuale, ricordando che gli sviluppatori di materiale open source sono molto attenti a riguardo a dispetto di quanto letto e sentito: “la proprietà intellettuale è qualcosa che la comunità del free software prende molto, molto sul serio. C’è la percezione che il software open source stia in qualche modo cavalcando l’onda dell’industria reale oppure che tenti di aggirare le leggi sulla proprietà intellettuale, ma questo non è vero.

Ed in effetti non è così: basta guardare, ad esempio, la licenza GPL oppure le altre licenze riguardanti il free ed open-source software per capire che anch’esse non poggiano la loro esistenza su ideali astratti ma sulla legge sul copyright.

Anche sul fronte dell’innovazione, Shuttleworth risponde ad un Ballmer che continua ad affermare che l’open-source non ha nessun ruolo nell’innovazione a differenza della propria società. “C’è un enorme quantità di innovazione nella comunità open-source. E non riguarda assolutamente la duplicazione delle ricerche effettuate dalle altre società. E’ una realtà diversa: al giorno d’oggi, la vera proprietà intellettuale è creata dagli sviluppatori open-source sparsi per il mondo e non più dalla gente migliore e brillante assunta dalle varie aziende.

A queste affermazioni importanti, il CEO di Canonical, aggiunge un esempio: “Prendiamo ad esempio Internet Explorer che è stato costretto a raggiungere la settima versione, aggiungendo nuove caratteristiche e migliorie, spinto dall’onda di successo delle innovazioni portate da Firefox, il browser di casa Mozilla“.

Oppure prendiamo ad esempio come la virtualizzazione di Microsoft sia basata su Xen - una macchina virtuale open-source - “.

Shuttleworth, da vero signore, tende poi la mano a Microsoft riguardo l’annosa questione sulla lesione delle proprietà intellettuali, mettendo in scacco anche altre società che si sono assoggettate ad essa senza troppi ripensamenti: “Sarei lieto di lavorare con Microsoft per risolvere la questione delle proprietà intellettuali, a patto però che mi venga detto quali brevetti risultano infranti!“.

Sempre sul fronte dei brevetti, Shuttleworth parla poi riguardo le strategie comuni che dovrebbero adottare gli sviluppatori open e closed source, in quanto entrambi hanno più analogie che differenze in questo campo: “Microsoft e l’open source dovrebbero entrambi perseguire un obiettivo comune sul fronte delle proprietà intellettuali. Il sistema che c’è in uso adesso è controproducente sia per gli uni che per gli altri. Il vero problema, riguarda le società che fanno i soldi chiudendosi dietro i brevetti depositati, senza creare programmi innovativi. E’ questo modo di utilizzare i brevetti che danneggia tutti.

Il papà di Ubuntu, spera che un giorno Microsoft si accorga che è questo sistema dei brevetti il vero problema e non l’open-source, come viene fatto fino ad oggi.

Come reagiranno in casa Microsoft a queste parole? Tenderanno anche loro la mano o continueranno con i loro collaudati FUD?

di Gianfranco Limardo - TuxJournal.net

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  • ciccio
  • http://www.free-box.org monossido

    quello è tutto un altro discorso

  • http://psychomantum.wordpress.com psychomantum

    per me da veri stronzi che sono Ignoreranno..     

  • http://www.tuxjournal.net cga
  • http://www.plokko.it plokko

    Sono completamente daccordo con bill,è colpa di linux se ci sono le macchine zombie,sono solo macchine linux malconfigurate aperte a virus(che notoriamente sono quasi unicamente per linux e non per il sicurissimo windows)ed è noto come redhat sia una copia esatta di windows.
    Ci sono prove concrete inoltre che sia stato linux la vera causa dell'eruzione dell'etna(si è trovato un pezzo di lava con scritto kernel panic)e molti altri disastri naturali.

    naturalmente niente di cio che dico è ironico!

  • ciccio2

    A dire il vero mi sono accordo successivamente della presenza dell'altro articolo.
    Il problema è l'ordine cronologico (invertito).

    Dopo le "indagini" di groklaw a seguito della notizia e - soprattutto - considerate le premonizioni del pagliaccio teleimbonitore (http://www.youtube.com/watch?v=tGvHNNOLnCk), non penso che non così campata in aria e solo frutto di speculazioni di abili dietrologi l'idea che dietro ci sia qualcosa di piccolo e mollo.
    Come d'altra parte riportato.

    Ed a seguito di ciò, a me non sarebbe balenata l'idea di dire cose come: “Microsoft e l’open source dovrebbero entrambi perseguire un obiettivo comune".
    L'unico obbiettivo di Microsoft sono i soldi, PUNTO. Non chè ciò sia sbagliato, è una società e non un ente caritatevole.
    Ma il fatto è che non hanno cura per l'utente il cliente, a cui in genere basta la solita minestrina riscaldata e qualche wow, e che accetta supinamente (ahimè spesso solo perchè nessuno gli ha aperto gli occhi) attivazioni, wga, fix per bachi di sicurezza che arrivano dopo un mese e fix per la gestione delle licenze drm che arrivano invece dopo appena tre giorni e simili amenità.

    IMHO, Microsoft ha raggiunto il culmine della vetta o ne è molto prossima, e ora può solo scendere. Il fatto è che ora, nonostante sia da anni che si dice che il futuro è open, se ne è resa conto anche lei. E dopo la fase di scherno, seguita da quella del fingere di ignorare la minaccia, ora ha paura.

    Ma come può cambiare idea sull'attuale sistema dei brevetti statunitense? E' la sua principale arma per mantenere il suo assurdo monopolio. Seguita solo dalle favole della Di Dio e dagli studi "indipendenti". E ciò è dimostrato, ad esempio, dalle minaccie fatte alla Danimarca circa la Navision se non avesse appoggiato il sistema dei brevetti in sede europea.

    Tengo inoltre a mente l'insegnamento datomi dalla mia professoressa di storia del liceo, applicata con successo in innumerevoli partite a Risiko: mai allearsi con il più forte. Ti userà solamente per perseguire più in fretta il suo scopo e, una volta ottenutolo, non servendogli più, non esiterà a schiacciare anche te.

  • http://www.plokko.it plokko

    quoto,ormai linux è una realta molto affermata e nel campo server è oramai dominante:
    teoricamente come s.o. sarebbe gia pronta visto anche gli agganci commerciali formatisi(redhat,suse,hp…)il problema ora è l'adozione dell'opensource anche da parte delle aziende produttrici che rilasciano i drivers,devono capire che opensource non vuol dire niente profitto,anzi certe volte vuol dire profitto senza spesa(es: comunity di debugger e tester gratuita,possibilita di rivendere la soluzione gratuita con supporto e applicazioni proprietarie,pubblicita data dalla versione gratuita,ecc.ecc…)