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I portatili Linux low-cost tradiscono le attese

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Linux proibito ad alcuni reparti delle forze armate americane

17 settembre 2007 Visualizzazioni: 492 Business

SCO verso la bancarotta

Qualche settimana fa ci siamo chiesti se SCO avesse affettivamente aiutato Linux a crescere rivendicando per molto tempo la proprietà dei diritti d’autore su Unix e scagliandosi quindi contro l’intero mondo GNU/Linux con battaglie legali costosissime e senza precedenti. Evidentemente SCO ha fatto la mossa sbagliata, visto che ora è sull’orlo della bancarotta.


L’annuncio della vicina bancarotta è stato fatto Venerdì 14 dalla stessa SCO. Nel testo si legge che la società è ora sotto la protezione del Capitolo 11 del Codice per la Bancarotta Americano. Si tenta dunque un ultimo disperato tentativo per arrivare ad una ipotetica riorganizzazione finanziaria. Se il tentativo fallisse possiamo definitivamente dire addio a SCO.

La società ci tiene a tranquillizzare tutti i suoi clienti e i suoi partner circa il normale proseguimento delle sue attività societarie durante la riorganizzazione.

SCO si è resa famosa, in negativo, delle sue infondate insinuazioni circa le sue ipotetiche proprietà intellettuali sul codice utilizzato dalle società Linux e da tutti i suoi utenti. Tuttavia le continue battaglie legali, poi perse, contro società del calibro di IBM, Novell e RedHat hanno sicuramente indebolito finanziariamente la società tanto da ridurla in bancarotta. La situazione finanziaria è diventata critica nel giorno in cui un’azione della società ha perso ben il 43% del suo valore iniziale.

Darl McBride, CEO della società, è forse l’unico responsabile di questa situazione, volendo a tutti i costi infangare Linux ed il suo codice. McBride ha sempre dichiarato che Linux violasse il copyright di ben 1 milione di linee di codice appartenuto a SCO. Torvalds ha subito risposto che tutto ciò fosse una menzogna ed effettivamente il giudice che ha sancito la fine di questa infinita battaglia legale è stato d’accordo con lui. La fine della causa ha sancito anche la fine, o quasi, della SCO.

Anche se la solita Microsoft aveva offerto degli investimenti per sanare i debiti della SCO, la stessa società ora si dice più convinta a tentare un risanamento attraverso il Capitolo 11 piuttosto che continuare a consumare inchiostro rosso e segnare ulteriori perdite.

di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net

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  • http://www.fedoraitalia.org diego

    Che dire?? SCO ne esce malridotta, e chi l'ha fomentata verso questa battaglia legale (microsoft?!?) fà contratti con società che distribuiscono GNU/Linux. Come si dice: se un nemico non lo puoi battere, fattelo amico!