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10 marzo 2011 Visualizzazioni: 457 Business

Red Hat nasconde il suo codice ad Oracle: è la mossa giusta?

L’azienda dal cappello rosso ha deciso di non rendere più disponibili i sorgenti delle patch per il kernel scritte dai suoi sviluppatori. Il motivo? C’è Oracle in agguato!


Red Hat, così come abbiamo già avuto modo di scrivere in passato, è sicuramente l’azienda che più delle altre contribuisce allo sviluppo del kernel Linux e alla diffusione della filosofia che ruota attorno ad esso. Infatti, nonostante l’azienda abbia creato un sistema operativo commerciale (Red Hat Enterprise Linux) ha autorizzato, e senza nemmeno troppi problemi, la diffusione di diverse varianti “gratuite” del suo prodotto.

Stiamo ovviamente parlando di CentOS e Scientific Linux. Ultimamente, però, anche Oracle è entrata nel settore delle distribuzioni Linux Enterprise grazie a Unbreakable Linux, anch’essa quasi completamente basata su RHEL. Ma attenzione: se nei primi due casi Red Hat non si è mai fatta problemi, nell’ultimo ha da poco cominciato ad alzare la voce.

Visto che RHEL funziona egregiamente soprattutto grazie alle patch per il kernel Linux scritte dai dipendenti Red Hat, l’azienda dal cappello rosso ha deciso di cessarne la distribuzione dei sorgenti a partire dalla major release 6, offuscando così il suo codice ad un pericoloso concorrente come Oracle. Ovviamente la mossa non è stata presa molto bene dagli appassionati all’universo opensource e anche gli sviluppatori pare siano ancora increduli per questo “ordine impartito dall’alto” ma … voi cosa avreste fatto al posto di Red Hat?

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  • Francesco

    RedHat non ha cessato la distribuzione dei sorgenti del kernel che ovviamente significherebbe una violazione della GPL. RedHat ha deciso di distribuire i sorgenti del kernel con direttamente applicate le patch al posto di distribuire il kernel vanilla e le patch separate all’interno dello stesso SRPM.

    Cosa avrei fatto? Probabilmente la stessa cosa visto che oracle non vendendo il suo clone ha deciso di fornire supporto ai clienti sulla distribuzione di RedHat. Contando che RedHat vive letteralmente sulla vendita del supporto e se un concorrente diretto gli toglie una fetta del mercato non solo RedHat ne perte ma tutto l’ecosistema opensource direi che la mossa è giusta ma non è detto che sia sufficiente. Di contro speriamo che oracle si svegli e magari scriva anche lei qualche riga per il kernel al posto di lucrarci sopra soltanto.

  • Ghostdog

    tenendo conto che oracle è un azienda che abbraccia appieno la filosofia closed, mi pare ovvio che red hat non si lascia portar via il suo lavoro

    è un pò la vecchia storia dell BSD, con la GPL condividono si, ma per avere un ritorno di codice, non per permettere a qualcuno di clonare e vendere.

    mi pare giusto così anche se scomodo, i governi avrebbero dovuto bloccare oracle nell’acquisto di mysql , sun e novell

    stanno tentando di distrugger l’ecosistema open, che appunto di ecosistema si tratta, un azienda da sola non soppravviverebbe.