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25 giugno 2007 Visualizzazioni: 461 Business

Open source: movimento poco innovativo

L’open source, GNU/Linux, il software libero e tutto ciò che gli gira intorno sono tanto amati quanto discussi. C’è chi ne parla bene e chi male. Ad esempio, è di pochi giorni fa un’altra provocazione lanciata dall’Huffington Post che, secondo uno dei suoi collaboratori, vede l’Open Source come un movimento privo di innovazione.

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La provocazione è stata lanciata da Keith Sawyer. Secondo il suo parere quando si è alla ricerca di un prodotto realmente innovativo all’interno del panorama informatico non si può di certo parlare di Linux. Vedere Linux come una innovazione è tutt’altro che corretto, anzi è un fallimento già a parlarne.

Linux è soltanto l’adorabile creatura di programmatori e fanatici del software libero che lo vedono come la più valida alternativa a Microsoft Windows. In realtà non si tratta di una innovazione. Linux altro non è che la copia di un altro sistema operativo, chiamato Unix, nato nei lontani anni 70. Copiare un prodotto è sinonimo di innovazione? Non proprio.

In più la sua filosofia open source non ha mai prodotto realmente qualcosa di innovativo. A difesa di questa tesi cita il lavoro fatto da Krzysztof Klincewicz, professore presso il Tokyo Institute of Technology, che analizzò i 500 migliori progetti secondo SourceForge alla ricerca di qualcosa di veramente innovativo nel settore. La sua ricerca constatò che solo 5 dei 500 progetti potevano essere etichettati come un esempio di vera innovazione.

Tuttavia non mancano anche le parole di elogio per il sistema del pinguino e la sua filosofia. Secondo Sawyer, il movimento open source ha dato a tutti noi una chiara lezione su come funzionano i grandi progetti collaborativi e su quale sia, realmente, il vero significato del termine collaborazione. Infine conclude dicendo che i progetti open source vincenti sono sempre quelli capeggiati da un ristretto gruppo di persone capaci di dirigere i lavori ed indirizzarli verso la strada del successo. Dunque, alla lunga, lo sviluppo collaborativo non paga.

Come rispondereste a questa ennesima provocazione?

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  • Babel

    Innanzitutto Linux non è l’unico progetto open source…
    Dire che all’open source manca innovazione… è la bestemmia più grande di sto mondo…
    E’ l’unica cosa che c’è in abbondanza… che poi sarebbe meglio avere una direzione un po’ più centralizzata è un altro discorso, ma non cerntra con la scarsa innovazione…

  • http://www.nonsologuide.altervista.org/ NonSoloGuide

    “Linux altro non è che la copia di un altro sistema operativo, chiamato Unix”
    completamente errato…
    Al massimo era GNU che nasceva per contrastare il codice chiuso di Unix…
    Linux è solamente il kernel, e non ha niente a che fare con Unix…

  • alberto

    Zio Bill paga tanta gente…

  • marcello

    non vale neanche lo sforzo di leggerlo… probabilmente oltre a non saperne una mazza non hanno mai toccato un pc linux e sono consulenti di mamma microsoft…

  • Rudi

    Ovvio che parto con tutti i pregiudizi del caso, però mi ha fatto riflettere.

  • Freedom

    [quote]Al massimo era GNU che nasceva per contrastare il codice chiuso di Unix…
    Linux è solamente il kernel, e non ha niente a che fare con Unix…[/quote]
    Guarda che hai preso una cantonata…. dire che Linux con Unix non ha niente a che fare vuol dire che di informatica non si sa e capisce proprio nulla!
    Linux è un sistema unix-like (che rispetta li standard posix) inizialmente nato come clone di minix (altro sistema operativo unix-like)… quindi linux e unix hanno tantissimo in comune!

    Comunque questa è una cosa che fa pensare… vorrei che qualcuno mi citasse progetti davvero innovativi presentati dall’opensource negli ultimi 4 anni!

  • elfodin

    probabilmente sono innovativi ie7, areo ed i gadget di vista….
    Non le considero provocazioni, ma strategie di mercato. Del resto Mercurio era protettore di mercanti e ladri, ed ecco una conferma :)

  • Luca

    Esatto. ie che tende sempre di più ad assomigliare a firefox. aero, nient’altro che una beffa (a quanto pare bisogna prendere svista ultimate per averlo.. 600 euro nel cesso quando puoi avere beryl) e si potrebbe continuare.

    Sapete qual’è l’innovazione secondo me? Software senza nessun costo, personalizzabili al 100 %. Questa per loro non è innovazione.. lasciamoli parlare…

  • Orlando

    Luca. Sono troppo d’accordo…

  • http://www.nicolapaone.eu Nicola

    QUOTO entrambi!!!

  • Al_viero

    vero che mancano killer-applications, ma qualcosa di innovativo mi pare ci sia:
    - compiz
    - il P2P
    - la virtualizzazione: Xen-KVM & co.
    - e aspettiamo KDE4 che dovrebbe rivoluzionare il concetto di desktop…

    e poi GNU che non è una innovazione ma una rivoluzione - la migliore - !

  • http://wizardlinuxteam.altervista.org Shinmorpheus

    Salve
    è arrivato il vostro articolo alle “orecchie” di un collaboratore del nostro sito e si è scatenata un bel dibattio.
    Grazie dello spunto.

    P.S. questo tipo secondo me è solo il solito che apre la bocca e gli da fiato. Se andate sul suo sito http://www.artsci.wustl.edu/~ksawyer/ noterere che è parecchio fashion ma d’informatica e roba concreta non se ne parla.
    Ciao a tutti

  • fabi3tto

    Innovare secondo il dizionario significa trasformare introducendo sistemi o metodi nuovi.

    L’ Open Source ha trasformato il mondo introducendo un nuovo modo di interagire con gli utenti del software, con un ciclo di sviluppo/release molto più rapido.

    Ha innovato con un nuovo modello di business, che non sappiamo ancora quanto possa essere sostenibile da tutti, ma che sicuramente è stata una rottura con il passato.

    Non credo che si possa dire che il movimento Open Source non abbia innovato altrimenti non saremmo qui a parlarne e a vederlo spremuto in tutte le salse e imitato da tutti..

  • /V

    Visto che mi pare si stia affrontando la questione un po’ troppo di viscere e poco di cervello, premettiamo che sono un felice utente linux, che lo ritengo un ottimo sistema e che ritengo il movimento open source una rivoluzione storica dal punto di vista sociale ed economico.

    Premesso cio’:

    1) Il movimento GNU e tutto cio’ che ne e’ seguito (FSF etc.) se hanno portato innovazioni le hanno portate dal punto di vista economico, sociale e volendo politico, ma non a livello tecnico. Quale innovazione tecnica ne e’ derivata? (attenti a non sbrodolare quando rispondete eh) Emacs? Un editor di testo, potente quanto volete ma pur sempre un editor di testo! Gcc? un compilatore. Il movimento GNU ha preso (e questi erano ne’ piu’ ne meno i suoi intenti) del software gia’ esistente e lo ha rifatto in versione open source.

    Paradossalmente poi l’apertura del codice costituisce, a detta di Stallman stesso, un ritorno alle origini (prima che il codice venisse chiuso) piuttosto che un passo in avanti.

    2)
    - compiz: spiacente ma in cubo che gira era un idea Apple (copia chissa’ da chi) ripresa e ampliata (il cambio utente con il desktop che girava come facce di un dado). Il desktop 3D lo ha tirato fuori Sun per prima.
    - il P2P: Napster e’ stato inventato dalla comunita’ OSS?
    - la virtualizzazione: VMWare e’ stato l’iniziatore della virtualizzazione e non mi risulta sia OSS.
    - “e aspettiamo KDE4 che dovrebbe rivoluzionare il concetto di desktop”, tramite delle icone animate, i gadget di plasma e un interfaccia in alluminio anodizzato. Ehhh beh!

    Su KDE e Gnome poi nutro un livore particolare…per anni gli utenti unix potevano godere di WM con interfacce a menu’ comodissime, finestre configurabili a piacere con funzionalita’ tutte loro e CHE COSA MI PROPONGONO?? IL PULSANTE START DI WINDOWS 95 E LA BARRA PROGRAMMI!! No ma grazie eh!

    Se si vuole parlare di innovazione in ambito OSS si guardi per favore a SymphonyOS e al suo studio di usabilita’ dietro l’interfaccia, si guardi a Enlightenment e a quanto sono ottimizzate le sue librerie! Si guardi a certe distro come Gentoo e al loro sistema di gestione dei pacchetti (ricompilazione a parte). Si guardi a ROX, a KLICK e a CNR di Linspire (che pure si ispirano a cio’ che c’e’ gia’ in casa Apple).

    3) “GNU che non è una innovazione ma una rivoluzione” questa te la appoggio :-D!

    4) “non vale neanche lo sforzo di leggerlo… probabilmente oltre a non saperne una mazza non hanno mai toccato un pc linux e sono consulenti di mamma microsoft…”

    QUESTO e’ l’atteggiamento che ci vuole nella comunita’! Ignoriamo quello che non ci piace!

    In conclusione quoto fabi3tto in toto, in fatto e’ che probabilmente qui si parlava di innovazione solo dal punto di vista tecnico. Il movimento OSS, volendo fare una sintesi superficiale da uomo della strada, ha preso software proprietario esistente e lo ha riporposto migliorandolo e aprendo il codice. Vi pare poco?

  • Acrobat

    Ah, quindi un SO potente, flessibile e completamente personalizzabile, basato sulle solidissime basi di UNIX(essere innovativi vuol dire ANCHE sapere su che basi costruire!!), che ti permette di far girare un sistema completo da cd o da usb o da qualunque altra cosa, permettendoti di risolvere millemila problemi e di fare un sacco di altre cose.. NON è innovativo.. per non parlare del movimento Open Source in sè, che ha soltanto rivoluzionato il mondo dell’informatica.. ah.. buono a sapersi, dai.

  • /V

    @Acrobat: se per SO intendi linux…mi piange il cuore…ma no. Non e’ innovazione. Non tecnica almeno.

    E non lo dico io, lo dice Torvalds stesso, che quando ha cominciato a scrivere il kernel non voleva altro che una versione Unix che girasse su architettura x86. Punto. L’innovazione (sociale, economica, ma non tecnica) l’ha portata la comunita’ OSS quando si e’ presa carico di costruirci sopra qualcosa di libero e funzionale.

    La chiave e’ sempre il termine “TECNICO”. Un sistema che si basa su di un’architettura gia’ esistente e collaudata da anni, e la ripropone in chiave libera, e’ una RIVOLUZIONE ECONOMICA ma non un’ INNOVAZIONE TECNICA.

    Io poi la vedo cosi’, secondo me qua si rischia di discutere sul significato di un termine…

  • /V

    Giacche’ oggi ho poco da fare (quanta ironia!).

    “Dunque, alla lunga, lo sviluppo collaborativo non paga.”

    Questa e’ una castroneria bella e buona! Lo sviluppo collaborativo permette un ciclo di rilascio piu’ veloce, un feedback degli utilizzatori piu’ immediato, una correzione dei bachi estremamente piu’ rapida e la creazione naturale di una knowledge base enorme!!

    Non e’ che solo perche’ non ha reinventato la ruota sia da buttare! Il fatto che sia riuscito a farla diventare piu’ rotonda, piu’ resistente, piu’ leggera e abbia regalato dei carretti a tutti non mi pare poco!!

  • bbb

    Mah… Secondo i ragionamenti di alcuni allora nemmeno le automobili moderne hanno introdotto innovazioni rispetto a quelle di 100 anni fa.

  • /V

    bbb, secondo me quello che dici te e’ il succo della provocazione lanciata dall’autore dell’articolo.

    Viene completamente ignorato il fatto che ora grazie al FOSS:
    - tutta una serie di software e di servizi sono accessibili a tutti a costo zero
    - certe politiche di mercato sono state rivoluzionate, cosi’ come determinate filiere fornitore/consumatore
    - con un investimento minimo e’ possibile gareggiare con le grandi, e sovente vincerle pure
    - l’apprendimento si e’ fatto piu’ semplice e piu’ stimolante
    - la pirateria software e’ un concetto che va sempre piu’ dileguandosi
    - le arti (grazie alla nascita dei creative commons) stanno assumendo forme sempre piu’ interessanti

    E via dicendo.

    Ci si limita a notare (in maniera formalmente corretta ma moralmente deprecabile) che il movimento FOSS non ha reinventato la ruota, e che poichi sono i progetti innovativi da un punto di vista tecnico.

    Invece di tirare fuori tutto il trito e ritrito per poter dimostrare il contrario (cosa francamente controproducente) o peggio gridare al complotto micro5oft (che francamente ha rotto piu’ della m$ stessa) basterebbe, buttaragli un occhio, trarre se il caso delle conclusioni costruttive (ha poi cosi’ tanta importanza? e’ quello che si era preposto?)e infine chiudere la faccenda con un sonoro “chissenefrega”.