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15 marzo 2013 Visualizzazioni: 682 Business, Copertina

Movimento 5 Stelle e Open Source: detto, fatto!

Approvata la mozione portata avanti dal Movimento 5 Stelle che fa approdare al Comune di Milano il mondo dell’Open Source.


La scorsa settimana abbiamo parlato di Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle e della sua idea di Open Source da applicare negli enti pubblici (leggi, Beppe Grillo: Open Source a 5 Stelle?). Oggi, ecco arrivare un’interessante notizia che riguarda una mozione approvata proprio dal Movimento 5 Stelle che aprirebbe le porte al Software Libero nel Comune di Milano.

Una gran bella vittoria, anche se non la prima, che vede prevalere l’Open Source alle troppe diffuse e eccessivamente costose soluzioni proprietarie. Non sarà certo la sola adozione del Software Libero a mettere in scacco la crisi, ma è già un grande passo che farà sentire i suoi vantaggi. Speriamo solo che il Comune di Milano sia d’esempio per tutte quelle altre piccole o grandi realtà del nostro Paese che ancora non vogliono aprirsi alla filosofia Open Source.

Ecco un estratto della mozione, come già detto, approvata dalla giunta comunale:

Premesso che:
1. tra i fenomeni significativi legati allo sviluppo dell’ICT sta assumendo particolare rilievo quello che va sotto il nome di Open Source Software (OSS), inteso come qualsiasi sistema software di gestione delle informazioni e delle comunicazioni che consente la disponibilità del codice sorgente;
2. sono sempre più numerose le esperienze, anche in Italia, di uso di Software OSS presso le pubbliche amministrazioni, come dimostra l’esempio del comune di Modena che ha ottenuto risparmi pari ad un milione di euro all’anno grazie alla migrazione verso soluzioni OSS;



Si impegna la Giunta e gli Assessori competenti, ove tecnicamente ed economicamente possibile, a:
1. prevedere l’adozione in tempi rapidi di formati e protocolli aperti;
2. procedere ad una ricognizione delle spese comunali per licenze software di tipo proprietario che potrebbero essere ridotte tramite l’adozione di Software OSS, raggiungendo così significativi risparmi senza alcuna riduzione delle funzionalità offerte dal software;
3. coinvolgere le realtà italiane esperte di OSS (es. Centri di Competenza sull’Open Source e le varie Università che operano attivamente nel settore del software OSS) per intraprendere un cammino costruttivo verso l’adozione estesa di Software OSS;
4. dare inizio a campagne di sensibilizzazione sui temi legati all’OSS sia all’interno dell’Amministrazione Comunale che verso i cittadini;
5. valutare concretamente la possibilità di migrare la totalità del Comune di Milano verso Software Open Source, lasciando comunque la possibilità di utilizzare soluzioni interoperabili proprietarie di terze parti.

Dopo più di un anno di battaglie, il Movimento 5 Stelle è riuscito a far approvare questa mozione. Politica a parte, oggi è veramente un gran giorno per l’intera comunità Open Source.

open-source-milano

Fonte: Beppegrillo.it

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  • https://plus.google.com/u/0/113679160497089639906/posts Andrea Z.

    speriamo che duri e che non inizino a lamentarsi gli utenti… in questi casi ci vorrebbe la frusta :-P

  • Raffaele Castagno

    Se poi applicassero a loro stessi ciò che vogliono applicare alla PA, sarebbe anche meglio, visto che la loro piattaforma online con cui gestiscono la loro “democrazia dal basso” non si sa come funzioni.

    Ah, pare tra l’altro che Stallman non sia tanto contento, visto che M5S vuole l’opensource nella PA, ma poi il loro capo usa roba Apple…

    • https://plus.google.com/u/0/113679160497089639906/posts Andrea Z.

      parole sante

    • xxx

      soprattutto la pubblicità che fanno a Skhyfe…

      • http://www.thejoe.it/ Giovanni Mauri

        Per non parlare del software utilizzato per le votazioni online (quirinarie, espulsione dei parlamentari scomodi, ecc).

    • IVANO

      MA SEMPRE CITICHE CRITICHE CRITICHE SIETE RIDICOLIIIIII

      • amedeo lanza

        Per quanto M5S abbia tutto il diritto di criticare l’attuale situazione (politica ed economica) e classe dirigente, non può certo essere al di sopra di tutto e giustificata a non essere coerente con quanto esprime.
        La credibilità va ora nutrita dimostrando di non essere dei cialtroni come tanti loro predecessori (nel senso di - purtroppo pochi - politici/partiti ora finalmente trombati) che non hanno mai fatto seguire fatti alle parole.
        E la credibilità comprende l’informarsi bene, scegliere ed utilizzare gli strumenti secondo quanto professato.