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Mark Shuttleworth: lo Steve Jobs di Linux?

21 giugno 2013 Visualizzazioni: 586 Copertina, Software

Mir: ma che razza di licenza ha!?

Canonical ha le idee un po’ confuse o vuole fare solo il suo gioco? Matthew Garrett ha analizzato lo strano tipo di licenza che il team di Mark Shuttleworth ha dato a Mir.


Lo sviluppatore Matthew Garrett torna a pubblicare un nuovo post sul suo blog. Questa volta non si tratta di soluzioni a Secure Boot e UEFI, ma di Canonical e più nel dettaglio di Mir. Il nuovo server di visualizzazione, infatti, ha una licenza che lascia qualche dubbio. Non si tratta infatti di una “classica” GPLv3, ma di un misto fra questa è l’Ubuntu Contributor’s License Agreement (CLA). Come mai? �? una scelta di ripiego basata su ciò che offrono gli altri OS mobile (ovviamente Open Source) disponibili nel mercato? Assolutamente no. Android, ad esempio, riesce a rendere felici sia gli sviluppatori che gli operatori mobili essendo disponibile sotto una licenza più liberale.

Qui c’è qualcosa di strano. Canonical ha il copyright di Mir e altri componenti che saranno alla base di Ubuntu Touch. Secondo Matthew Garrett, Canonical vuole evitare che chiunque sia in grado di vendere delle versioni modificate di Mir con il chiaro obiettivo di distruggere la concorrenza.

Fermiamoci un attimo: Canonical dunque sta facendo qualcosa di sbagliato? Se si risponde come amanti del Software Libero molto probabilmente sì. Al contrario, se guardiamo Canonical per quello che è (ovvero un’azienda) non c’è nulla di male in tutto ciò. Resta vero, però, che così facendo Canonical potrebbe chiudersi a riccio, escludendo tanti sviluppatori che potrebbero realmente dare forti aiuti allo sviluppo del progetto. E allora ce lo chiediamo nuovamente: Mark Shuttleworth ha fatto la mossa giusta?

GPLv3

Fonte: Phoronix

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  • LORENZO “LOLLO” SPADONI

    Se posso dire la mia (posso?) devo dire che:

    Mark Shuttleworth è un demente.