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16 settembre 2010 Visualizzazioni: 469 Business

Mark Shuttleworth: Ubuntu ha molti meriti, basta critiche!

Il fondatore di Canonical attualmente a capo di Ubuntu risponde alla critiche di chi afferma che la sua azienda sfrutta senza contribuire alla maggior parte dei progetti GNU/Linux.


Prime delle vacanze estive ci siamo lasciati con un articolo dal titolo abbastanza eloquente: “GNOME: Canonical campa sulle spalle di Red Hat?“. In quell’occasione abbiamo riportato le dichiarazioni di un ex-dipendente Red Hat convinto del fatto che l’azienda di Mark Shuttleworth non abbia mai contribuito in maniera massiva allo sviluppo del kernel o ad altre parti chiave del desktop Linux come ad esempio GNOME. Purtroppo per Shuttleworth, il soggetto dell’articolo non è stato il solo a criticare il suo modo di “fare Linux”, tant’è vero che il CEO Canonical proprio ieri ha pubblicato sul suo blog un lungo post che risponde a queste critiche.

In pratica, il caro Mark, ha espressamente dichiarato che i componenti principali di una distribuzione GNU/Linux, incluso il kernel, erano già presenti ancor prima che Canonical nascesse e nonostante presentino dei problemi, sono ancora abbastanza funzionanti. Certo, ma questo non giustifica che un’azienda che intende dare battaglia sul piano dei sistemi operativi ad Apple o Microsoft non debba investire tempo e quattrini nel miglioramento di tutta l’infrastruttura alla base del suo progetto … aggiungiamo noi. Shuttleworth però sottolinea i meriti di Ubuntu, ossia quelli di aver dato popolarità a GNU/Linux sul desktop e di aver creato un sistema operativo per tutti. E su questo non ci sono dubbi. Voi cosa ne pensate?

What do we do for free software? And what do I do myself?

For a start, we deliver it. We reduce the friction and inertia that prevent people trying free software and deciding for themselves if they like it enough to immerse themselves in it. Hundreds of today’s free software developers, translators, designers, advocates got the opportunity to be part of our movement because it was easy for them to dip their toe in the water. And that’s not easy work.

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  • claudio

    Io sostengo che il caro Mark abbia ragione da vendere. Non sarei mai passato a Linux senza Ubuntu. Non sarà un sistema perfetto ma Canonical impiega risorse per far evolvere e far in modo che Ubuntu sia alla portata di tutti. Guardate solo all’installer della versione10.10, semplice, bello e velocissimo. I prossimi Linuxiani hanno bisogno di questi strumenti, ed Ubuntu ci fa fare una bella figura proprio per questo. Attendo con ansia le news riguardanti la versione 11.04.

  • claudio

    ed aggiungo una cosa….personalmente mi sono rotto le balle di vedere proliferare mille ed inutili distro Linux, perchè per me (e non solo) esiste solo Ubuntu. Tutti gli altri sono il Sig. Nessuno.

  • claudio

    http://www.informazione.it/c/83357914-C77D-44B9-99D5-D9CB2E2C2B74/Linux-Day-2010-a-La-Sapienza-di-Roma-Ekoore-con-Google-nel-parterre-d-onore

    ….e chi ci và alla Sapienza di Roma se non Ubuntu ? Ecco la differenza ed il valore aggiunto che Mark ha saputo dare! E non è propriamente poco. Ok, stop….altrimenti inizio a bestemmiare contro Red Hat & Company….persone che parlano solo per invidia ed a sproposito solo perchè non hanno ottenuto il riscontro desiderato dal pubblico.

  • byteb

    Ubuntu ha i suoi meriti (facilita’ di installazione e d’uso) ma non mi ha mai convinto: troppi bugs ed instabilita’. Gli preferisco di gran lunga Mepis, Opensuse e Fedora.

    • jack

      >> troppi bugs ed instabilita

      Lo uso sul posto di lavoro, quindi certe cose proprio non le faccio (vedi multimedialità o altro).
      Uso sessioni RDP e SSH, FreeNX, OpenOffice, accesso a share CIFS, Firefox. Per fare queste cose la 10.04 è PERFETTA. Il portatile si avvia in 30 secondi, nessun problema di riconoscimento hardware… è uno strumento molto agile per chi ha le mie esigenze. E aiutano molto tutte le facilitazioni che ci sono nella configurazione (che fanno poco “guru”, ma funzionano).

  • http://aubreymcfato.wordpress.com Aubrey

    Io ovviamente non so quante q quali risorse vengano investite da Canonical per Ubuntu, nè quanto queste siano comparandole con Red Hat. Sta di fatto che, almeno in Italia, Linux=Ubuntu, per il 90% delle persone. La rivoluzione delle masse, dopo gli early adopters, è lenta e silenziosa, ma credo ci siano buoni passi avanti, anche grazie ai fallimentari ultimi OS Microsoft, che alimentano il malcontento e cercano di offrire un’alternativa. Ubuntu cerca sempre di più di raggiungere questo target e mi pare ci stia riuscendo. Già solo l’immagine che sta guadagnando (non più solo per smanettoni, ma sitema operativo per tutti) è già un’ottimo risultato.

  • me2

    Se non ci fosse ubuntu, debian non avrebbe problemi.
    Ma se non ci fosse debian, ubuntu che farebbe?

  • Marco

    Se sulla scrivania dei miei genitori oggi può girare un pc senza windows lo dobbiamo sostanzialmente a Ubuntu.
    C’è poco da girarci intorno, non investe nel kernel ma in usabilità e marketing per diffondere il pinguino in più posti possibili?
    Benissimo, abbiamo solo da guadagnarci.
    Stupisce che le altre aziende non lo capiscano.

  • poldo

    Sono grandi i meriti di ubuntu specialmente per quanto riguarda l’usabilità e quindi la diffusione di Linux. Altrettanto vero, a mio giudizio, che si tratta quasi esclusivamente di ritocchi “estetici”. Per me, utente, non è poco. Capisco che lo sia,invece, per gli sviluppatori della “concorrenza”.

  • Franky

    1) Ricordo che la prima distro ad usare D.E. è stata Mandriva
    2) Aver sviluppato tool propri e forkare di continuo non è un vanto, ma dovrebbe essere l’opposto!
    3) Lavorare per l’usabilità non può essere una scusa per non lavorare sui punti chiave: anche perché Red Hat vivrebbe senza la popolarità desktop, mentre ubuntu non lavorerebbe senza l’impegno della comunità e delle aziende che danno al kernel, ai de, xorg, alsa etc.

  • Marco

    Claudio, senza “tutte le altre distribuzioni inutili”, come dici tu, ubuntu non esisterebbe. deve tutto a debian (per la base) e a gnu, red hat, suse, intel e tutte le aziende che sviluppano su linux. ubuntu non è altro che una debian con qualche tool aggiuntivo

  • Simone

    Bah, io non capisco tutti questi messaggi “uso Ubuntu perché e’ facile, prima usare Linux era impossibile”…ma la gente che usa Ubuntu ha mai provato per cinque minute qualche altra distro? Le distro user-friendly esistevano ben prima che arrivasse Mark a prendersi pacchetti e meriti da Debian…

  • sathack

    Ciao a tutti…mamamia sembra di stare su PI con i commenti di sta notizia.
    Scusatemi cari ubuntufan ma non sono affatto daccordocon voi.
    Tutti a pensare a sto cavolo di gnu/Linux sul desktop, l’usabilità, i tools e bla bla bla…cavolo la gran maggioranza dei dispositivi elettronici evoluti si muove su sw GNU e kernel linux! Non ditemi che questi dispositivi (tv, decoders, macchinefotografiche, mp3players) non sono userfriendly o non si avviano in un attimo.
    L’usabilità di un PC secondome è ben altra cosa. Vuol dire avere un sistema in grado di risolvere i tuoi bisogni…non confondetela con l’avere la possibilità di settare cose quasi inutili nell’uso o all’avere tools grafici per eseguire un semplice comando bash! Alla fine ogni distribuzione di oggi è in grado di riconoscere e configurare una rete o una stampante o il video in modo automatico. Per le altrecose per cui la ubu viene definita user friendly venivano gia fornite da tempo da altre aziende (RH,SUSE etc) a pagamento. Con cio nn voglio sminuire Ubuntu che è e rimane un fiore di distro. Secondo me l’unico vero grande merito di Mark è stato quello di riuscire, in un momento in cui il mondo gnu/linux gia solido in ambito enterprise ed in procintodi grandi evoluzioni, a dar visibilità alla cosa assemblando una distro efficace in grado di proporsi onorevolmente all’attenzione dei grossi produttori HW, forte di un ottimo successo nella gia presente comunità e nell’entusiasmo dei nuovi fanboys attirati da luci e luccichini. Si sa che il mercato lo fa chi vende pc…se chi vende pc desktop preinstallasse gnu/linux win sparirebbe nel giro di 3 anni (te lo regalerebbero).
    In campo embedded o di elettronica consumer win praticamente nn esiste.
    Siccome sono un bastiancontrario nn sono daccordo neanche nei detrattori della UBU: ognuno fa quel che gli riesce meglio, e Mark è stato un grande nel conquistare popolarità per gnu/linux, cosa utile a tutti in generale, rh e suse comprese! Anche fare il fanboy serve! A parte che in una comunity c’è posto per tutti…ma fanno pubblicità, compresi i milioni di blog che riportano tutti la stessa riga bash per far questa o per far quell’altra banalità da RTFM.
    Comunque penso che in ditta continuerò ad installare la ubu alle segretarie luccichine, rh come supporto critico, la cara slack sul resto e openembedded sulle mie schedelle :)
    Scusate il post luuuuungo!

  • teo

    Comunque la pensiate è con ubuntu che mi sono avventurato in gnu/linux(4 anni fa),visto che era il più interessante magari per il nobile motto e sapeva incuriosire chi proveniva da win,avevo provato molte live ma convicermi di formattare C è stato lui.