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GNU/Linux: sui desktop non riscuote ancora troppo successo

Un futuro radioso per Red Hat

27 settembre 2007 Visualizzazioni: 393 Business

Continua lo scetticismo degli sviluppatori verso la GPLv3

A quanto pare la nuova licenza rilasciata pochi mesi or sono dalla Free Software Foundation non piace molto agli sviluppatori, difatti, secondo una recente indagine, soltanto un piccolo numero di sviluppatori di software open-source ha adottato la versione 3 della licenza GNU. Uno degli elementi chiave di questa presa di posizione generale è insito nelle limitazioni e nelle clausole inserite nella nuova release del documento.

gpl31.png

L’indagine, pubblicata il 25 settembre da Evans Data, indica che soltanto il 6 per cento degli sviluppatori open-source ha adottato la GPLv3. I dati resi noti da Evans evidenziano come i due terzi degli sviluppatori di software libero, una volta analizzato a fondo il contenuto della nuova licenza, abbiano dichiarato che almeno per il momento non hanno intenzione d’adottarla, almeno non in tempi brevi, mentre il 43 per cento si è detto totalmente restio all’adozione, che non effettueranno nemmeno in futuro.

John Andrews, presidente e CEO della Evans Data, imputa questo fenomeno al fatto che la GPLv3 sia alquanto discutibile, perché impone delle limitazioni sul cosa si possa fare con i programmi realizzati e posti sotto questa licenza e così via. Dubbi ed incertezze che hanno avuto l’effetto di creare confusione e divisioni all’interno della comunità degli sviluppatori anche a causa di alcuni aspetti poco chiari presenti in quest’ultima.

Inoltre, fa notare la stessa Evans, la GPLv3 incorpora una clausola che proibisce a chi l’adotta di poter adottare, anche senza fonderne i sorgenti, codice proprietario. Un attacco diretto all’alleanza stretta fra Novell e Microsoft, anche se in questo caso il sondaggio trova il consenso degli interpellati, con il 70 per cento che hanno definito l’intesa tra i due produttori software quantomeno dannosa per il panorama Open Source.

Dall’indagine scaturiscono anche altri interessanti risultati, come la coscienza, da parte di chi crea effettivamente il software, della mancanza di un’organizzazione unitaria per far fare il salto di qualità al movimento Open e favorire così una migrazione da Windows a GNU/Linux, intaccando il predominio Microsoft. Altri risultati degli di nota rilevano che Apache Foundation è risultata come l’organizzazione con le migliori offerte open-source disponibili, mentre oltre un terzo degli sviluppatori di software libero dedica il suo lavoro allo sviluppo di componenti ed applicazioni desktop.

di Mario Perri - TuxJournal.net

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  • http://www.gnu-linux.it paolo del bene

    mi dispiace contraddire chi ha scritto questo articolo diffamatorio nei confronti della gplV3, ma gli utenti sono sempre di piu’ inoltre si tratta di fare il rilascio delle medesime applicazioni con licenza gplV3, non vedo dunque dove sia lo scetticismo, visto che viene adottata puntualmente.

    sottolineo inoltre che le licenze gpl sono da considerarsi software libero e non hanno nulla a che spartire con l’open source.

    vi prego dunque di usare i termini secondo la logica del movimento del free software per quanto riguarda il free software e per quanto riguarda l’open source, riferitevi ai softwares open source.

    per quanto mi riguarda, i softwares che non sono gpl io li considero software non libero :-)

    saluti paolo del bene

  • http://www.tuxjournal.net mario_p

    @ paolo del bene

    1) l’articolo è di 3 mesi fa, quando si era in piena discussione sulla GPLv3. Leggere è una bellissima cosa, il saper leggere è tutt’altro discorso. :D

    2) che io sappia un software per essere considerato open source deve rispettare i punti dichiarati da una delle licenze riconosciute, come la BSD o per l’appunto GPL. E comunque, posso anche sbagliarmi, ma dire Open Source e dire software libero allo stato attuale è come parlare della stessa cosa.

    Buona Giornata! :)

  • http://paolodelbene.pbwiki.com/FrontPage paolo_del_bene

    un software open source è una categoria a parte che io comunque chiamo non libero perché non ci sono le libertà dell’utente come invece ci sono con la GNU General Public License e ciò vuol dire che se usi del software con quest’ultima licenza sei libero a patto di distribuire i sorgenti ed il binario, ma se per casa, od in ufficio usi del software libero dunque con licenza GNU General Public License ed hai apportato delle modifiche al software, puoi farlo liberamente, ricordati però che il giorno che deciderai di metterlo su un ftp, http, cvs, svn…..
    dovrai distribuire anche il codice sorgente e sarebbe cosa giusta inserire all’interno del programma 1) chi lo ha scritto, 2) chi vi ha apportato modifiche, 3) termini di licenza, 4) commenti per singola routine affinché anche coloro che vengono in possesso di tale programma, abbiano la capacità di comprendere cosa svolga quel set di istruzioni, perché ciò che può esser semplice per te, non vuol dire che lo sia per chiunque e dunque anche chi si avvicina alla programmazione, deve comprendere che significhi quella sintassi o gli farete passare la voglia di programmare, inoltre sarebbe cosa giusta, senza che una persona vada a leggere i sorgenti, fornire una manualistica, guide che spieghino cosa è stato aggiunto, modificato e a che serve tale programma queste sono caratteristiche essenziali per diffondere l’uso del software libero e ti prego leggi il mio ultimo lavoro

    http://paolodelbene.pbwiki.com/FrontPage

    saluti paolo del bene