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21 settembre 2011 Visualizzazioni: 261 Generale, Software

Canonical corteggia gli sviluppatori con Ubuntu Developer Portal

Canonical ha creato un portale per aiutare gli sviluppatori a vendere il proprio codice e a migliorare le proprie applicazioni sviluppate.


Ubuntu  Developer Portal mette a disposizione di chi sviluppa codice una serie di strumenti per costruire e testare le applicazioni che vengono sviluppate per poi vendere, sempre tramite il portale, il codice prodotto. La questione che sta venendo fuori in questi giorni riguarda il fatto che chi sviluppa software commerciali ha più probabilità di finire sul portale Ubuntu, per il solo fatto di avere più risorse da dedicare al progetto e, quindi, dare maggiore visibilità allo stesso. A scapito dei progetti medi-piccoli. Anche se su questa questione, David Planella, coordinatore del nuovo progetto Ubuntu, specifica che i criteri per essere ammessi sul portale sono ancora in via di definizione e che quindi anche la questione discussa sopra dovrebbe essere presa in considerazione.

Gli sviluppatori venderanno il loro codice a un prezzo minimo di 2.99$, Canonical tratterrà per se il 20% per i costi di hosting e per la transazioni dei pagamenti su pay.ubuntu.com. Non proprio poco, visto che gli sviluppatori Chrome pagano appena il 5% di commissione a Google per pubblicare le loro applicazioni sullo store Google. Vedremo come si evolverà la cosa. Intanto è stato annunciato da John Pugh che su questo store, oltre allo spazio per le applicazioni, presto arriverà una sezione dedicata agli ebook, un modo anche per diversificare il business e offrire anche un servizio migliore ai propri utenti.

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  • barra

    non trovo corretto il paragone con il Crome web store per vari motivi:
    - la soluzione canonical nasce per creare applicativi nativi, cosa non possibile sul webstore di google.
    - Lo spazio web, gli strumenti di sviluppo ecc non sono offerti da google (ad esempio angry birds è su suoi server).
    - Almeno per ora quanto disponibile sul Chrome web store è inutile se non hai una connessione
    - Le soluzioni “simili” proposte da Apple e Ms costano un 30% (ieri MS ha annunciato che si terrà questa percentuale per gli applicativi disponibili sullo store di windows 8).

  • Tacco

    Sono convinto che l’iniziativa di Canonical prendera’ piede tra gli sviluppatori, certo non agli stessi livelli di Android. Canonical continua a stupire per la velocita’ (ricordo che e’ un’azienda che conta appena 400-500 dipendenti) con la quale si riesce ad adattare al mercato. Uno degli scopi dell’Ubuntu developer portal e’ proprio quello di attrarre sviluppatori Android su Ubuntu, con dei porting delle proprie applicazioni. Sono certo, cosi’ come sta succedendo per Ubuntu Softwre Center, che sara’ una cosa gradita a molti. Forza Canonical, avanti cosi’.