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29 aprile 2008 Visualizzazioni: 572 Business

Bill Gates non ama la licenza GPL

Bill Gates ha dichiarato di non apprezzare la licenza GPL - GNU General Public License - utilizzata dal mondo open source, primo fra tutti Linux. Il boss di Microsoft ha detto la sua partendo dal concetto di profittabilità, affermando che l’open source non permette la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo delle imprese.


Insomma, Gates ha fatto capire che non sarebbe stato possibile mettere in piedi una corporation come Microsoft grazie all’open source, sebbene il software libero stia crescendo davvero bene, come da lui stesso ammesso e confermato dal cambio di politica di Microsoft.

“C’è il software libero e c’è l’open source”, ha dichiarato Gates affermando che “Microsoft soddisfa i bisogni dei paesi in via di sviluppo regalando il proprio software”. “Con il software open source, d’altra parte, c’è una cosa chiamata GPL, con cui non siamo d’accordo. L’open source si trova sotto una licenza che non permette a nessuno di migliorare il software, impedendo la creazione di posti di lavoro e mercato“, concedendosi poi un’analogia con il modo farmaceutico “Se inventate un farmaco, credo che dovreste essere in grado di ottenere dei ricavi dal vostro lavoro”.

La GPL taglia le gambe ai profitti e quindi all’innovazione, perchè per sviluppare serve denaro. Per Gates si tratta quindi di un problema per il mondo Open. Concordate con lo Zio Bill?

di Manolo De Agostini - Tom’s Hardware

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  • http://www.malex.org malex

    La GPL taglia le gambe ai profitti di Microsoft, per questo il caro Bill è tanto preoccupato.

  • http://www.linuxzine.it kenshemo

    zio bill pensa ai fatti tuiiiiiiiiiiiii

  • giomini

    si, ma nei fatti è successo il contrario…

  • Giggio

    io di software libero GPL ci campo (male)
    ritengo che Gates habbia ragione dal punto di vista del ROI

  • http://nudge.netsons.org nudge

    Bill ha solo paura!!

  • http://nethankossovsky.wordpress.com Nethan

    La questione è abbastanza complessa.
    Mi ricordo che un po’ di tempo fa sul forum di Ubuntu, c’era una discussione in atto proprio sul modello di business relativo alla GPL e la gente cercava di capire se quello che dice Bill è vero o meno.
    Uno dei punti che mi ha interessato è che (penso derivi però dal target del tuo software e quindi sarebbe da vedere caso per caso), se magari fai assistenza ecc, il guadagno delle licenze è in percentuale molto minore rispetto al fatturato (penso sia abbastanza vero): quindi puoi vivere e innovare ecc.
    Credo che la GPL faccia paura perché, per i giganti del sw che vivono su vecchi modelli di business, si trovano davanti a un guado e non sanno bene dove andare..
    Certo è che il discorso è molto lungo e non è vero che dall’open source non nasce innovazione (magari poca, ma ne nasce!)..

  • botero

    I fondi per lo sviluppo open o free ultimamente si basano sui finanziamenti che le aziende mettono a disposizione dei vari progetti che ruotano intonro ad os come linux. I big dell’information technology memori dell’operato di zio Bill che ha esercitato un ruolo dominante grazie all’imposizione di formati chiusi e proprietari adesso hanno imparato la lezione e timidamente ci si avvia verso un processo di produzione che abbia come base la standardizzazione (vedesi la guerra al formato XML di m$). La definizione di un formato garantisce l’indipendenza dall’os che tradotto in pratica significa trovarsi a che fare con software gpl che costa di meno, e che fa (o fara’… e’ solo questione di tempo) esattamente le stesse cose che fa un sofwtare commerciale (vedesi il recente andamento di Openoffice). Quindi mi pare normale che dopo il flop pauroso di Vista, l’andamento del mercato che preferisce dispositivi a basso costo come i mid (i sistemi m$ pesano cosi come le licenze in termini economici e quindi e’ preferibile linux), lo smacco di Yahoo e le continue perdite sul web e l’eccessiva burocratizzazione dell’azienda che la rende pachidermica nelle scelte di mercato metta in luce tutti i limiti di un azienda che identifica come nemico proprio quel processo che scardina il paradigma su cui si e’ garantita dei profitto fino ad oggi. L’unico modo per rientrare nella logica della GPL sarebbe quella di rilasciare i sorgenti di windows, cosa che m$, anche a suo discapito, non fara’ mai… credo che con un windows open o addirtittura free anche Linux sarebbe in pericolo… contenti loro!

  • http://salviux.blogspot.com Salvio

    Anche se windows diventasse free o opensource linux non avrebbe niente da spaventarsi, non ci dimentichiamo che windows fa pena come sistema, bisognerebbe riscriverlo da capo secondo n’altra architettura che tende a fare distinzione tra amministratore e user normale… Per quanto riguarda il profitto opensource l’esempio eclatante è Red Hat che nell’ultimo periodo ha triplicato le entrate, non vorrei sbagliare, comunque date un’occhiata su google. Quello che dice zio bill è sbagliato, lui sostiene che con l’opensource non escono posti di lavoro invece non è vero, per avere il supporto sui sistemi open, come fa canonical red hat ed altri vuol dire che c’è un personale specializzato che sarebbero i programmatori che zio bill sostiene essere disoccupati… La verità??? Microsoft tende a mettere windows in qualsiasi cosa per accaparrare quanti più soldi possibile anzicchè concentrare l’attezione sulla qualità del software e parla male dei concorrenti per spiazzarli e trovarsi sempre al primo posto, ma dopo il floppone di sVista mi sa che è meglio che si dia na regolata…

  • Lele

    non mi ritengo un economista, però mi sembra che qualcosa non funzioni: la licenza GPL secondo me FAVORISCE lo sviluppo del software in quanto chiunque lo può modificare (e migliorare), invece parlando dei posti di lavoro “persi” non li considereri tali perchè nn c’è mai stata nessuna azienda il cui profitto si basa sulla vendita di prodotti OpenSource (a parte la Canonical ma quello è un caso particolare)

  • rey

    Mah….che in IBM e in SUN siano tutti idioti ed abbiano azionisti filantropi? Anche in Adobe devono essere impazziti per rilasciare a breve il codice di Flash….
    Gates ed il suo ottuso mastino Ballmer non possono fare che dichiarazioni di questo tipo. Per fortuna, seppure lentamente, il settore dell’IT - ma non solo, dovunque vi sia bisogno di software per far funzionare dei dispositivi - sta andando nella direzione del modello Open Source.
    La mia speranza, come quella di molti altri, è che questo processo acceleri in modo direttamente proporzionale alla sua validità e che aziende come Microsoft vengano ridimensionate alle proporzioni che si meritano, per aver esercitato in modo scorretto il loro monopolio, per aver infranto la legge e per aver impedito con ogni mezzo l’innovazione che non provenisse dalla loro parte, se mai ne hanno prodotta.