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Il rilascio di KDE 4.0 slitta a gennaio

Una voce per Firefox

6 dicembre 2007 Visualizzazioni: 512 Software

Arriva OpenOffice.org 2.3.1

La nuova versione della suite office open source ingloba una serie di interessanti novità e due nuovi progetti: il primo per la creazione di un’estensione per la firma digitale dei documenti di OpenOffice.org, compatibile con i requisiti del CNIPA; il secondo per la raccolta e lo sviluppo di modelli in lingua italiana per OpenOffice.org, per gli utilizzi più comuni in Italia.


“Il 2007 è stato un anno straordinario per OpenOffice.org: parlavamo di successo per la media di 4.270 download della versione 2.2 e siamo stati sorpresi da quella di 6.470 della 2.3, due release importanti ma meno ricche di novità rispetto alla 2.4 e alla 3.0, che arriveranno nei prossimi mesi.

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Al ritmo attuale, siamo già oltre i 2.300.000 download nell’arco di dodici mesi, per cui è veramente impossibile fare previsioni per il 2008, anche se spero - tra un anno - di poter annunciare un altro traguardo, che solo un anno fa sembrava irreale più che irraggiungibile”, afferma Italo Vignoli, consigliere dell’Associazione PLIO con delega per il marketing.

OpenOffice.org 2.3.1 in italiano è già disponibile per il download, così come tutte le varie estensioni.

di Vincenzo Ciaglia - TuxJournal.net , Tom’s Hardware

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  • King

    OpenOffice a mio avviso rappresenta il miglior esempio di software opensource: semplice, completo, compatibile, vivo (viene aggiornato spesso), multipiattaforma, multilangual e ovviamente gratis! Un esempio da seguire e forse un monito alle varie community che sfornano infinite distro di Linux, a far convergere le proprie idee verso un s.o. che possa veramente sostiruire quello di zio Bill.

  • http://www.webalice.it/maurizio.farthest/ farthest

    Beh Linux non è da meno come esempio di software opensource, io sono convinto che sia anche superiore a OpenOffice… dove vuoi mettere KDE, Apache, Samba. Forse è meglio non fare di questi paragoni.

    Discorso a parte meritano le distro Linux… cosa sarebbe se non ci fosse RedHat, Debian senza della quale non ci sarebbe Ubuntu, Suse(con tutte le riserve), Mandriva(sono Mandriviano non potevo non citarla)… l’esistenza di centinaia di distro è indice di liberta.

    Ciao

  • King

    Certo, tante distro sono sintomo di libertà, ma a mio avviso anche di dispersione di energie.
    Se anzichè essere decine e decine, le distro fossero 4 o 5, non credi che avrebbero uno sviluppo più veloce ed una maggiore affidabilità?
    Ciao

  • mambro

    Qualcuno ha mai provato a usare seriamente openoffice calc?
    bè andrebbe migliorato molto.. (grafici ad esempio).
    Speriamo nel futuro..