> MENU
tails-small

Tails 1.2: la distro che difende la tua privacy

unity

Unity compie 4 anni. Tu lo ami o lo...

21 ottobre 2014 Visualizzazioni: 97 Copertina, Hardware

Anonabox: il router Open Source con Tor pre-installato

Si chiama così il “nuovo” progetto lanciato su Kickstarter che ha già stregato numerosi utenti. Ma si tratta di qualcosa di già visto e i gestori della piattaforma di crowdfunding sospendono la campagna.


Alzi la mano chi di noi non conosce la rete Tor. Siamo certi che la maggior parte dei lettori di TuxJournal siano perfettamente coscienti di come funziona questa “particolare” rete ma, per tutti gli altri è meglio fare un po’ di chiarezza. Senza perderci in lunghe spiegazioni, Tor non è altro che un metodo studiato da un gruppo di esperti che ci consente di navigare sotto proxy e dunque rendendo praticamente nulle le probabilità che qualcuno possa intercettare la nostra posizione o il nostro reale indirizzo IP. Una rete, questa, apprezzata per ovvi motivi dai malintenzionati, ma anche da quegli utenti che farebbero di tutto pur di difendere la propria privacy. E connettersi a Tor è davvero semplice: basta avviare l’apposito software (distribuito in bundle e che non necessita neppure di installazione) Tor Browser o, in alternativa installare Tor affiancato a Vidalia, la sua interfaccia grafica di configurazione.

Ma in giro per il mondo c’è qualcuno che ha pensato di rendere il tutto ancora più semplice e di far passare sotto la rete Tor l’intero traffico Web di un’abitazione o di un ufficio. Come? Semplicemente creando un router equipaggiato proprio con Tor. Dal nome in codice Anonabox, il router in questione è stato lanciato sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter e in pochissimi giorni ha raggiunto cifre spaventose.

Basti pensare che agli ideatori di Anonabox sarebbero bastati solo 7500 dollari per iniziare una piccola produzione di Anonabox e in soli 5 giorni la cifra raggiunta ha sfiorato i 590.000 dollari. Un progetto completamente Open Source anche se, un gruppo di utenti, ha scoperto che non si tratta di un qualcosa di completamente nuovo. Già, perché a quanto pare gli sviluppatori hanno messo su Anonabox utilizzando con un pizzico di OpenWRT e la giusta dose di hardware già visto in giro.

In realtà è possibile acquistare delle soluzioni pressoché identiche già da tempo e, come spesso accade, direttamente dalla Cina. Per questo e per altri motivi, i gestori di Kickstarter hanno deciso di sospendere la campagna di raccolta fondi e, allo stato attuale, non si sa se e quando verrà riaperta. Non ci resta che raggiungere questa pagina e scoprire maggiori dettagli in merito.

anonabox

Fonte: Ars Technica

twittergoogle_pluslinkedinmail